Alla fine del secolo scorso era calata la paura di un aumento indiscriminato della popolazione mondiale, che pochi anni prima preoccupava i leader dell’ONU. Le proiezioni delle Nazioni Unite indicavano infatti una progressiva riduzione della crescita fino ad arrivare ad un massimo di circa 9 miliardi di persone nel 2070 per poi diminuire leggermente: 8,4 miliardi nel 2100. Un valore elevatissimo, ma considerato gestibile con le attuali risorse alimentari.
Purtroppo i dati attuali rivelano che le proiezioni non erano affidabili. I nuovi studi effettuati dall’ONU e dall’Università di Washington, che utilizzano modelli più avanzati e informazioni prima non tenute in considerazione, prevedono un aumento decisamente superiore, con una popolazione che nel 2100 raggiungerà quasi 11 miliardi di persone, senza che la crescita arrivi ad arrestarsi (Scientific American).
L’errore è stato sottovalutare l’Africa. Il calo delle nascite, previsto per tutti i continenti, nell’Africa sub-sahariana non si è verificato, mentre la mortalità causata dalle malattie sta diminuendo grazie al miglioramento e alla diffusione delle cure. La popolazione africana in questo secolo aumenterà ancora di più. Secondo le nuove proiezioni dell’ONU nel 2100 arriverà quasi a 4,2 miliardi.
A metà del secolo scorso era l’Asia a destare più preoccupazione con una popolazione in continua crescita, ma la politica cinese sulle nascite ha dato risultati e già nel 2000 si prevedeva che, raggiunto un massimo poco più di 5 miliardi di abitanti nel 2050, iniziasse a calare arrivando a circa 4,5 abitanti nel 2100. Le ultime proiezioni non cambiano significativamente (4,7 miliardi nel 2100).
A fine secolo Asia e Africa insieme accoglieranno l’82% della popolazione terrestre, mentre l’Europa, che nel 1950 accoglieva oltre un quinto degli abitanti della Terra, si ridurrà al 6%, nonostante l’arrivo di migranti dagli altri continenti.
Nuovi problemi all’orizzonte
Il rapporto dell’ONU lancia inoltre un campanello d’allarme più grave. L’aumento della popolazione si somma alla crisi dell’acqua e al cambiamento climatico con effetti deleteri per l’uomo (UNric, Centro Regionale di Informazioni delle Nazioni Unite).
Il riscaldamento globale sta riducendo le risorse idriche, ma nello stesso tempo il loro sfruttamento sta aumentando. Soprattutto in Africa dove si cerca di allargare l’accesso ai servizi igienici e all’acqua potabile in varie zona ancora carente. Purtroppo molti Paesi, hanno già raggiunto i limiti e un aumento degli abitanti renderà impossibile fornire acqua a sufficienza sia per le colture, sia per la gente. In Africa si prevede che nel 2030 tra 75 e 250 milioni di persone vivranno in zone critiche per la carenza d’acqua e tra 24 e 700 milioni saranno costrette a migrare.
Fare Geo
• I dati relativi all’andamento della popolazione mondiale, ma anche Paese per Paese, sono reperibili sul sito dell’ONU. I grafici che osservate qui sotto sono stati realizzati con questi dati. Osserva l’andamento rilevato fino al 2010 e confrontalo con le previsioni per il XXI secolo. Scrivi una didascalia di commento su come cambia la distribuzione della popolazione mondiale nei vari continenti.
• Utilizza la pagina apposita del sito ONU per individuare come cambierà la popolazione dell’Italia e di alcuni Paesi sia europei sia di altri continenti. Visualizza i dati rilevati con un grafico e prepara un commento.