La Terra è più calda. Basta confrontare i dati di oggi con quelli del secolo scorso per constatarlo: le temperature medie sono aumentate, i ghiacci si stanno sciogliendo e il livello del mare sale. Cambiamenti dovuti essenzialmente all’aumento dell’effetto serra, dovuto in gran parte alle attività umane (ANSA). Questo quanto risulta dal rapporto scientifico “Cambiamento climatico 2014: Impatti, adattamento e vulnerabilità” del Working Group II dell’IPCC presentato il 31 marzo nella riunione tenutasi a Yokohama.
Il mutamento del clima ha portato a un aumento di eventi meteorologici estremi che possono mettere a rischio la biodiversità delle specie animali e vegetali, ed avere gravi conseguenze sulla società umana. Aumentano le inondazioni, mentre in altre zone si riducono le piogge e la siccità mette a rischio i raccolti, diminuendo la disponibilità di cibo per una popolazione che continua a crescere.
Il rapporto fornisce le conoscenze necessarie perché si prendano le giuste decisioni su come intervenire per contrastare il riscaldamento globale. Si unisce al rapporto già presentato dal Working Group I nel settembre 2013 (Climate Change 2013: The Physical Science Basis(www.climatechange2013.org) e sarà completato dal rapporto del Working Group III sui metodi per limitare i cambiamenti climatici che sarà presentato a Berlino fra pochi giorni.
E’ essenziale che il mondo prenda coscienza del ritmo attuale del global warming e della necessità di attuare scelte consapevoli per ridurlo, perché la Terra del 2100 potrà essere molto diversa in relazione alle scelte fatte oggi dai politici. Sul sito dell’IPCC è disponibile un video divulgativo.
L’IPCC prevede quattro scenari (detti RCP2.6, RCP4.5, RCP6 e RCP8.5) che dipendono dalla quantità di gas serra emessi nei prossimi anni: l’RCP2,6 prevede che le emissioni arrivino a +2,6W/m² rispetto al livello pre-industriale, mentre l’RCP8,5 prevede un aumento di 8,5W/m².
L’IPCC
L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è il gruppo dell’ONU, creato nel1988, che riunisce l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e si occupa di analizzare il cambiamento climatico in atto. Non raccoglie dati, ma valuta le relazioni scientifiche sui cambiamenti climatici pubblicate e prepara i rapporti di valutazione destinati in particolare all’attenzione dei governi.
L’IPCC è formato da tre gruppi di lavoro:
• Working Group I: si occupa di analizzare le basi scientifiche dei cambiamenti climatici in atto e valutare lo stato attuale del pianeta.
• Working Group II: si occupa di analizzare l’impatto dei cambiamenti sull’ambiente e sulle attività umane e dei mezzi per adattarle alla nuova situazione.
• Working Group III: si occupa dei mezzi per ridurre le emissioni di gas serra.
Quello attuale è il quinto rapporto prodotto dalla creazione del gruppo. Il primo risale al 1990, il secondo al 1995, il terzo al 2001 e il quarto al 2007, anno in cui l’IPCC ha
ricevuto il Nobel per la Pace per l’impegno nel diffondere la conoscenza sui cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento globale.
Fare Geo
• In questa pagina trovi alcuni dei grafici allegati alla relazione del Working Group I. Sono messe a confronto le previsioni secondo i diversi scenari scelti.
Scegline due, osservali e prepara per ciascuno una didascalia di commento.
• Spiega perché non è sempre indicato lo scenario utilizzato.