E’ dall’inizio dell’anno che la situazione va peggiorando e ormai sono più di venti milioni le persone che rischiano di morire di fame. Il Segretario Generale dell’ONU ha lanciato l’allarme, sul sito dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari la sua richiesta di aiuto:
“Nel nostro mondo di abbondanza non ci sono scuse
per il non agire e l’indifferenza”.
Sono necessari almeno 4,4 miliardi di dollari per evitare la catastrofe nei quattro Paesi in crisi, mentre la mancanza di finanziamenti ha portato al dimezzamento delle razioni alimentari per lo Yemen rispetto al 2016 (ANSA). .
Anche tre agenzie ONU, il WFP (Programma Alimentare Mondiale), la FAO e l’UNICEF lanciano un loro appello congiunto:
“In nove mesi c’è stato un aumento del 20 per cento del numero di persone
in stato di insicurezza alimentare d’emergenza.”
Quattro Paesi dove il clima in gran parte arido non è favorevole all’agricoltura, ma la carestia in atto non è dovuta a cause naturali, ma ai conflitti che da tempo stanno sconvolgendo la vita della popolazione (The Guardian).
In molti casi le milizie impediscono alle organizzazioni internazionali di raggiungere le popolazioni a rischio per distribuire derrate alimentari.
Nello Yemen il conflitto è tra le truppe governative e i ribelli sciiti Houthi, due anni di conflitto che ha messo in ginocchio la popolazione.
Nel Sud Sudan il conflitto etnico tra le tribù Dinka e Nue sta portando il Paese sull’orlo del genocidio: raccolti rovinati e attrezzature agricole distrutte. I profughi hanno trovato rifugio nei campi dell’ONU, come quello di Malakal, che ospita oltre 33mila persone.
E anche nella regione nord-orientale della Nigeria gli scontri tra l’esercito e le milizie di Boko Haram, appartenente all’Isis, hanno distrutto le colture lasciando la popolazione alla fame (Africa ExPress).
In Somalia la grave situazione dovuta alle lotte interne con è ultimamente peggiorata per l’arrivo della siccità. Nella regione di Bay, nel sud-ovest del Paese, sono morte di fame 110 persone in due giorni (ANSA).
Purtroppo la carestia si sta estendendo e tutta la regione del Corno d’Africa si trova in condizioni di emergenza alimentare, anche Etiopia, Eritrea, Gibuti, Sudan, e poi anche Uganda e Kenya (La Repubblica, La Stampa).
Dall’ONU i numeri dell’emergenza
Yemen: è il Paese con più persone a rischio. Oltre 7 milioni necessitano urgentemente di aiuti alimentari e quasi mezzo milione di bambini si trovano in stato di grave malnutrizione.
Nel 2016 le organizzazioni umanitarie hanno fornito assistenza a oltre 5 milioni di yemeniti, con cibo e servizi sanitari.
Sudan del Sud: è il Paese con la maggior percentuale di persone a rischio, oltre metà della popolazione (51,6%). Ben 100mila sono ormai alla fame, un milione in situazione estremamente critica e 5 milioni necessitano di aiuti alimentari; inoltre 270mila bambini sono affetti da malnutrizione.
Nello scorso anno sono state aiutate oltre 5 milioni di persone con cibo, acqua pulita e servizi sanitari.
Somalia: . 2,9 milioni le persone che hanno urgente aiuto e 185mila i bambini malnutriti.
Nel 2016 gli aiuti umanitari hanno raggiunto oltre un milione di persone con cibo, acqua e servizi igienico-sanitari.
Nigeria: qui la crisi ha colpito solo il Nordest (Stati di Adamawa, Yobe e soprattutto Borno) dove vivono circa 11 milioni persone, di cui quasi la metà (5,1 milioni), necessitano di cibo e mezzi di sussistenza, mentre 450mila sono i bambini in stato di grave malnutrizione.
Gli aiuti umanitari lo scorso anno hanno fornito cibo, acqua e assistenza igienico-sanitaria a oltre 2 milioni di persone.
Fare Geo
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