Cop21: a Parigi accordo storico, sarà sufficiente?

Cop21: a Parigi accordo storico, sarà sufficiente?

La conferenza ONU di Parigi sui cambiamenti climatici si è conclusa con uno storico accordo, cui hanno aderito tutti i 195 Paesi partecipanti, sulla necessità di ridurre al massimo il riscaldamento globale cercando di porro il limite a 1,5 gradi centigradi.
A conclusione dei lavori, il presidente francese Francois Hollande ha ringraziato tutte le delegazioni e ha detto “Il 12 dicembre 2015 sarà una data storica per l’umanità perché sarà il primo accordo universale nella storia dei negoziati in termini climatici. Non tutte le richieste sono state soddisfatte” ma “saremo giudicati per un testo non per una parola, non per il lavoro di un giorno ma per un accordo che vale per un secolo“.
Secondo il presidente della Cop21 Laurent Fabiusl’accordo raggiunto è ambizioso ed equilibrato, ma anche vincolante (RaiNews). Sul sito ONU è disponibile la versione completa.

L’accordo
Tre i punti principali:
_1)  Limitare il riscaldamento globale a004101225-00af5644-6cbb-4652-83c9-2fa8153de1e8-300x168
___2°C, e possiblmente a 1,5°C
_2) Destinare 100 miliardi di dollari all’anno
___fino al 2020 per aiutare i Paesi in via
___di sviluppo a ridurre le emissioni.
_3) Revisione quinquennale dei piani
___nazionali di taglio dei gas serra.
L’accordo punta anche a far raggiungere il più presto possibili il picco di emissioni di gas serra e poi farle ridurre fino ad arrivare, nella seconda metà del secolo, alla “neutralità”, con equilibrio tra le emissioni dovute alle attività umane e le rimozioni di CO2.
Anche i Paesi che in partenza si pensava si sarebbero opposti all’accordo hanno dato la loro approvazione. Prima di tutto i produttori di petrolio, come l’Arabia saudita, poi Cina e India, i Paesi con le più alte emissioni di CO2, che però hanno ottenuto dilazioni nel tempo a disposizione per il taglio dei gas serra.
310x0_1449820783261_Climate_Countdown_Tra_rain-300x192L’accordo raggiunto soddisfa anche organizzazione ambientalistiche, come Greenpeace, WWF e Legambiente, che ritengono sia il segno di una svolta verso l’uso di energie pulite, insufficiente però a salvare il pianeta.
L’obiettivo fissato, infatti, sarà difficilmente raggiungibile. Per tagliare le emissioni di gas serra è necessario attuare drastici cambiamenti nella struttura socio-economica di ogni Paese. Trasformazioni che richiedono tempo, risorse e impegno da parte di tutti i cittadini. E sulla carta non sono previste sanzioni per i Paesi che non rispettano gli obiettivi prefissati.

figure-3-pr-13-15-300x2132015, nuovi record climatici
Nei giorni scorsi il World Meteorological Organization ha comunicato che il 2015 ha battuto il record del 2014 come anno più caldo e che il riscaldamento globale quest’anno raggiungerà la soglia di +1°C rispetto ai valori del periodo pre-industriale, pessima notizia per la Terra.
Inoltre i rilevamenti satellitari hanno già evidenziato un innalzamento del livello dei mari che nel 2015 è risultato il più alto dal 1993, primo anno in cui è stato registrato.

Fare Geo
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