Estate, voglia di aria aperta e spazi sconfinati. Chi non si è sorpreso, naso all’insù, a osservare come ipnotizzato il movimento delle nuvole in cielo? Questi accumuli di goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio sono in perenne movimento. Ma dove vanno? Se seguiamo il loro percorso, possiamo capire qualcosa di più dei meccanismi climatici globali e sui rischi che oggi ne minacciano l’equilibrio.
Nuvole e clima
Le nuvole sono un importante elemento del clima: riflettono la luce solare verso lo spazio e quindi riducono la quantità di calore assorbito dalla superficie terrestre. Svolgono quindi una funzione equilibratrice tra caldo e freddo e un ruolo fondamentale per la vita degli esseri viventi. Recenti studi hanno rilevato come la struttura e il movimento delle nuvole si stiano trasformando in relazione all’innalzamento della temperatura globale, che caratterizza la situazione attuale del nostro Pianeta.
I movimenti nell’atmosfera
L’atmosfera che circonda la Terra è in continuo movimento per cercare di riequilibrare le differenze di temperatura tra l’Equatore e i Poli. L’aria forma delle fasce circolari (chiamate “celle”) a latitudini differenti, tre per ogni emisfero, simmetriche. La prima, la cella di Hadley, va dall’Equatore fino a 30° (nord e sud), la seconda (cella di Ferrel) da 30° a 60° e l’ultima (cella Polare) da 60° ai Poli.
All’Equatore l’aria calda sale (bassa pressione e piogge) e si sposta verso i tropici dove ridiscende al suolo (alta pressione e aridità) e torna all’Equatore. Nella cella successiva la circolazione avviene in senso opposto e lo stesso avviene nella terza che arriva al Polo.
Questo meccanismo sta subendo una trasformazione. Il riscaldamento globale sta modificando la struttura dell’atmosfera: la cella di Hadley ha iniziato ad allargarsi a scapito delle celle adiacenti e le nuvole si spostano verso latitudini maggiori.
Il viaggio delle nuvole
Le nubi stanno quindi migrando verso i Poli lasciando ai Tropici zone sempre più vaste di cielo sereno che ampliano l’arida fascia dei deserti. L’ha sostenuto per la prima volta nel 2016 una ricerca pubblicata su Nature e coordinata dall’Università della California a San Diego. Questo evento – già ipotizzato teoricamente dagli scienziati e poi confermato empiricamente – è in relazione con il riscaldamento globale in atto.
Lo spostamento delle perturbazioni atmosferiche verso latitudini più alte, dove l’irraggiamento solare è minore, incrementa il riscaldamento nelle aree lasciate scoperte. Nelle aree coperte, invece, le nubi di bassa quota tendono a riflettere di meno la luce solare e quelle di alta quota intrappolano la radiazione infrarossa emessa dal suolo accentuando l’effetto serra. In tutti i casi si ha un innalzamento delle temperature: le nuvole contribuiscono al riscaldamento globale.
Piogge violente
Le analisi degli scienziati hanno anche rilevato che le nubi manifestano una modificazione di struttura. Sono infatti diventate più spesse e la loro sommità raggiunge notevoli altezze portando a precipitazioni più violente.
Lo possiamo verificare anche noi. Da qualche tempo le nostre primavere e le nostre estati sono cambiate: le temperature sono instabili e le piogge sono sempre più frequenti e di maggiore intensità. Le piacevoli vacanze offerte dalle nostre spiagge ai turisti, con una lunga serie di giornate piene di sole e senza una goccia di pioggia, sono sparite. I temporali arrivano all’improvviso, brevi ed estremamente violenti, lasciando un mare mosso e invaso da resti di alghe: è sempre più difficile godersi un buon bagno.
Fare Geo
- I satelliti meteo monitorano in continuazione la Terra fornendoci una mappa dettagliata delle perturbazioni e della loro evoluzione, in Europa il monitoraggio è svolto dall’EUMETSAT, cui è collegato il sito italiano MeteoAm (il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare italiana) dove sono disponibili numerose informazioni.
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