Proseguiamo la serie di contributi pensati per la didattica inclusiva nella scuola secondaria di primo grado sui principali argomenti di base della geografia. Per ognuno presentiamo proposte e strumenti per fare lezione, costruire un glossario semplificato, concettualizzare, ripassare e verificare.
Sono materiali utili per costruire un percorso didattico dedicato, da svolgere a distanza o in presenza. Al termine di ogni contributo vengono forniti esercizi digitali da svolgere attraverso l’applicazione Google Moduli e un documento stampabile e modificabile che riporta i contenuti della lezione.
Le acque dolci sono le acque non salate che si trovano sulle terre emerse. I fiumi e i laghi sono acque dolci.
Che cos’è un fiume?
Il fiume è un corso d’acqua perenne, cioè in cui l’acqua scorre tutto l’anno.
I fiumi possono nascere dal terreno, in un punto detto sorgente, oppure da un lago. Scorrono nel terreno all’interno di un percorso detto alveo (o letto), delimitato da due argini.
I fiumi sono alimentati dalle piogge, dalle acque sotterranee e dai ghiacchiai che si sciolgono.
I fiumi possono essere classificati in base al loro corso.
I fiumi con un corso regolare in un terreno pianeggiante sono navigabili: in questo caso sono adatti al passaggio delle imbarcazioni.
Nell’immagine: il corso del fiume Volga nei pressi di Mosca (Russia).
Se invece si trovano in terreni irregolari, i fiumi non sono navigabili e non possono essere percorsi da grandi mezzi di trasporto.
Nell’immagine: il fiume Oppland, in Norvegia.
Quando le acque dolci scorrono in modo tumultuoso e variabile, soprattutto in montagna, il corso d’acqua prende il nome di torrente e può dare origine a cascate.
Nell’immagine: un torrente nella zona del monte Phu Tub Berk, in Thailandia.
Durante il loro corso, i fiumi possono descrivere delle curve accentuate, dette anse. Talvolta, nei tratti pianeggianti, i fiumi formano una serie di anse in successione regolare: in questo caso si parla di meandri.
Un altro modo per distinguere i fiumi è considerare la loro foce, cioè il punto in cui entrano nel mare.
Se il fiume si getta nel mare con un solo canale a forma d’imbuto, si dice che la foce è a estuario.
Se il fiume si ramifica in tanti canali, si parla di foce a delta.
Che cos’è un lago?
Il lago è una depressione del terreno, circondata da terre emerse, in cui si raccoglie acqua dolce.
I laghi sono alimentati da sorgenti sotterranee, da ghiacciai e da fiumi (detti immissari).
Dai laghi possono fuoriuscire dei corsi d’acqua, che prendono il nome di emissari.
I fiumi possono essere classificati in base all’origine, alla forma e alla dimensione.
I laghi glaciali occupano una conca scavata da antichi ghiacciai.
Nell’immagine: il Lago di Como (Lario), nell’Italia settentrionale.
I laghi tettonici occupano depressioni che si sono formate in seguito a movimenti della crosta terrestre; in genere sono laghi molto profondi.
Nell’immagine: il Lago Turkana, in Kenya, che occupa una parte della frattura della crosta terrestre detta Rift Valley.
I laghi vulcanici occupano i crateri di vulcani spenti e hanno una forma tondeggiante.
Nell’immagine: un lago nell’area vulcanica del Myvatn, regione dell’Islanda Scandinavia.
I laghi artificiali sono bacini di acqua dolce costruiti dall’uomo per raccogliere le acque per usi agricoli e per produrre energia elettrica.
Nell’immagine: il lago del Barbellino, nell’alta Valle Seriana (provincia di Bergamo), chiuso da una diga per la produzione di energia elettrica.
Le parole dei laghi e dei fiumi
La mappa concettuale dei laghi e dei fiumi
Che cosa so sui fiumi e sui laghi
Per verificare la comprensione, puoi utilizzare questo test on line in Google Moduli.
Accedi al modulo: puoi personalizzarlo e condividerlo con i tuoi studenti.
Ricordati che può accedere solo chi ha un account Google.
Strumenti didattici
Qui puoi scaricare il documento stampabile e modificabile con il contenuto di questo articolo. Puoi utilizzarlo nelle tue lezioni dedicate (in presenza o a distanza).