Atlarte, percorsi di Geografia e Arte: la Provenza di Van Gogh

Atlarte, percorsi di Geografia e Arte: la Provenza di Van Gogh

Inauguriamo qui un percorso interdisciplinare dedicato al dialogo tra geografia e rappresentazione artistica. Nel corso della storia pittura e fotografia si sono rivelate uno strumento indispensabile per documentare il territorio, interpretarlo e studiarne le trasformazioni. Proponiamo quindi una selezione di itinerari alla scoperta dei luoghi prescelti da grandi pittori, a partire dalla Provenza di Van Gogh.

 

La Provenza, regione situata nel sud-est della Francia, è protagonista del periodo più creativo del pittore olandese Vincent van Gogh. Egli si trasferisce nella cittadina provenzale di Arles nel 1888, al termine della sua formazione artistica, maturata soprattutto alla scuola dell’impressionismo e postimpressionismo a Parigi. La scelta non è casuale: questo territorio, infatti, con i suoi colori e le sue luci richiama molti artisti dell’epoca, tra cui Cézanne, Renoir e Gauguin. Van Gogh afferma: “Qui la natura è straordinariamente bella. In tutto e dappertutto: la cupola del cielo è di un blu sorprendente, il sole manda raggi color zolfo pallido”. Qui resterà due anni, durante i quali produrrà oltre 300 opere, che hanno come soggetto dominante il paesaggio.

Nei dipinti di Van Gogh c’è un legame profondo e al tempo stesso soggettivo, tra geografia e arte. Prima di tutto, dipinge i paesaggi all’aperto (“en plein air”), sopportando i disagi del freddo e del caldo, come il geografo per studiare il territorio. La sua ricerca pittorica, in cui spiccano i colori intensi, la rapidità e lo spessore del tratto e la trasfigurazione simbolica, va ben oltre l’impressionismo e offre una lettura interiorizzata del paesaggio.
La personalissima interpretazione di Van Gogh ci permette di confrontare presente e passato dal punto di vista della geografia fisica, ma anche socio-economica. Il paesaggio, infatti, è spesso popolato da personaggi umili, ritratti nel tempo libero o, più frequentemente, al lavoro: l’attività dei contadini, in particolare, tocca la sensibilità di Van Gogh, che si identifica in loro (“io aro le mie tele come essi arano i campi”). Ad Arles è possibile ricostruire la “geografia di Van Gogh” percorrendo un apposito circuito sviluppato dall’Ente del Turismo, che fa tappa nei luoghi immortalati dall’artista.

Vediamo alcune delle opere più significative dipinte da Van Gogh durante il suo soggiorno in Provenza, messe a confronto con fotografie attuali dei luoghi ritratti dal pittore. Alcuni estratti delle lettere indirizzate a parenti e amici chiariscono la sua visione dei paesaggi prescelti.

 

La mietitura o Veduta della piana di Crau (1888)

La Crau è una vasta pianura alluvionale situata nei dintorni di Arles, che rappresenta l’antico delta del fiume Durance. È una steppa arida, delimitata a nord dalle Alpilles, un gruppo di colline il cui nome significa “piccole Alpi”. Unico bioma stepposo dell’Europa occidentale, oggi è una Riserva naturale.

Van Gogh vaga spesso in questa pianura, dipingendone i campi di grano. In una lettera al fratello Theo scrive:
“A prima vista è una carta geografica… […] La Camargue e la Crau mi fanno pensare alla vecchia Olanda; penso che questi due luoghi della campagna piatta, coperti di viti e di campi di stoppie, visti dall’alto, te ne daranno un’idea”.

  • Nel dipinto di Van Gogh la Crau appare come una campagna piatta e assolata, in cui si distinguono campi di stoppie dalle forme geometriche e dai colori accesi: è il periodo della mietitura del grano, come dimostra la presenza dei contadini al lavoro. La pianura è punteggiata di casolari, in lontananza si intravede l’abbazia di Montmajour e sullo sfondo si distinguono le Alpilles.
  • La fotografia ritrae la campagna nei pressi dell’abbazia di Montmajour, con le Alpilles sullo sfondo. Possiamo notare come si sia conservata nel tempo la vocazione agricola della pianura: lo testimoniano gli estesi campi coltivati, a cui si aggiungono però alcune coltivazioni arboree e aree boschive.

 

Terrazza del caffè la sera (1888)

Arles è il comune più esteso della Francia (con una superficie di circa 759 kilometri quadrati e una popolazione di 53.431 abitanti) e una delle più importanti mete turistiche della Provenza (ospita circa 1,5 milioni di turisti all’anno). Molti dei suoi monumenti risalgono al periodo della dominazione romana e sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il cuore della città è Place du Forum, una piazza nata come centro dell’antica cittadina romana, che ospita numerosi hotel, ristoranti e caffè tra cui il Café La Nuit o Café Van Gogh.

L’artista partecipa spesso alla vita notturna di Arles e frequenta i caffè locali, tra cui proprio il Café La Nuit. In una lettera alla sorella scrive:
“Si tratta di un quadro di notte senza il nero. Niente se non un bellissimo blu, viola e verde e nelle vicinanze la piazza illuminata è colorata con giallo limone, quasi sulfureo. […] Mi piace molto dipingere la zona di notte […]”.

  • Nel dipinto di Van Gogh il Café la Nuit è ritratto in una notte d’estate, punteggiata di stelle. La terrazza del caffè, illuminata dalla luce calda di un lampione che accende le pareti dell’edificio, è coperta da un tendone. Il locale è frequentato da alcuni avventori, mentre la strada, fatta di ciottoli, è quasi deserta.
  • La fotografia mostra come il Café la Nuit abbia conservato le sue caratteristiche principali: è stato ricreato il tendone, è presente un lampione e le pareti sono state dipinte di giallo. Tuttavia, come si intuisce dall’affollamento della terrazza, oggi il caffè è preso d’assalto dai turisti.

 

Il ponte di Langlois (1888)

Il ponte di Langlois attraversa il Canale d’Arles à Bouc, che mette in comunicazione Arles con la cittadina di Port-de-Bouc. Il canale, concepito nel 1804 per facilitare la navigazione tra il Rodano e il mare, è navigabile e scorre per 47 kilometri parallelamente al fiume. Attualmente il ponte si trova 3 kilometri più a valle rispetto a quello originale ritratto da Van Gogh. Infatti fu distrutto nel 1944 da un bombardamento e ricostruito nel 1988 con il nome di Ponte Van Gogh.

Il soggetto è particolarmente caro al pittore, in quanto gli ricorda i paesaggi olandesi. In una lettera all’amico Émile Bernard su uno degli schizzi che diede vita agli innumerevoli dipinti del ponte scrive:
“Ti mando un bozzetto, quello che mi preoccupa è come farne qualcosa: marinai con le fidanzate di ritorno nella città, che proietta la bizzarra silhouette del suo ponte mobile contro un grande sole giallo”.

  • Nel dipinto si osserva il Ponte di Langlois che attraversa il canale. La sua struttura è formata da due massicci bastioni e un ponte levatoio in legno, su cui transita una carrozza. Sulle sponde vegetate del canale si nota la presenza di un gruppo di lavandaie e di una barca, che testimonia il fatto che fosse navigabile.
  • La fotografia mostra il ponte attuale, ricostruito con una struttura che ricalca quella dipinta da Van Gogh. Oggi il ponte costituisce perlopiù un’attrattiva turistica, mentre il canale, delimitato da argini in cemento, mantiene le sue funzioni legate alla navigazione.

 

Notte stellata sul Rodano (1888)

Arles è attraversata dal fiume Rodano, che poco oltre si divide in due rami (Grande Rodano e Piccolo Rodano) che ne formano il delta, dove si trova la celebre zona umida della Camargue. Il Rodano è navigabile e Arles costituisce un porto di grande interesse per la navigazione fluviale e fluvio-marittima verso il Mediterraneo. Si trova infatti in una posizione strategica per il commercio e i trasporti ed è una tappa importante per le crociere lungo il fiume.

Van Gogh ama passeggiare sul molo del Rodano, soprattutto di notte, quando l’acqua riflette le luci dei lampioni. In una lettera al fratello Theo scrive:
“[…] guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come […] i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?”.

  • Nel dipinto si distingue la sponda del Rodano, sullo sfondo, dove spiccano i profili degli edifici più alti e celebri e le luci delle lampade a gas. Queste si riflettono sulle acque del fiume, i cui colori blu e giallo riprendono quelli del cielo stellato. Sull’acqua galleggiano alcune barche destinate alla pesca: una testimonianza importante delle attività economiche che vi si svolgevano all’epoca.
  • La fotografia mostra gli edifici di Arles, di cui alcuni antichi, allineati sulla sponda del Rodano. Anche oggi i lampioni proiettano le loro luci sull’acqua. A differenza del dipinto di Van Gogh, non si vedono barche attraccate, ma sappiamo che qui stazionano i battelli impiegati per le crociere sul fiume.

 

ATTIVITÀ

  • Individua il dipinto che ti colpisce di più tra quelli proposti nell’articolo e spiega il motivo della tua scelta.
  • Scegli una foto della località in cui vivi, confrontala con una foto storica ed elenca i principali cambiamenti che ha subito. La località è stata ritratta da qualche artista?
  • Utilizzando Google Maps segui l’itinerario digitale qui proposto, confronta i quadri di Van Gogh indicati nella lista con i luoghi attuali e riporta le differenze.

 

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