Geosport #06 - Oltre i “limiti” fisici e mentali: gli sport paralimpici

Geosport #06 - Oltre i “limiti” fisici e mentali: gli sport paralimpici

Lo sport, ancora prima delle grandi imprese e dei record, è una palestra di vita che deve e può contare sull’inclusività: le attività sportive, nella stimolante sfida con l’ambiente naturale terrestre, con gli altri esseri umani e con sé stessi, devono essere universali, cioè aperte a tutti, senza escludere le persone con disabilità fisiche, mentali e sensoriali. Questa filosofia è alla base degli sport paralimpici: per gli atleti paralimpici, la capacità di comprendere l’ambiente che li circonda (morfologia del territorio, caratteristiche climatiche, attività umane…) è ancor di più un elemento chiave per raggiungere gli obiettivi prefissati e praticare sport in sicurezza.

Cosa sono gli sport paralimpici?

Gli sport paralimpici sono discipline sportive alle quali possono partecipare le persone che hanno diverse tipologie di disabilità (per esempio fisiche o mentali). Attualmente ci sono 28 sport paralimpici approvati dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC).

Sono chiamati così perché sono nati come discipline sportive “parallele” (-para) a quelle dei giochi olimpici (-limpici), con l’intento di coinvolgere anche gli atleti disabili nelle Olimpiadi: i primi Giochi paralimpici estivi si sono tenuti a Roma nel 1960, quelli invernali a Örnsköldsvik (Svezia) nel 1976.

Da quel momento hanno seguito la classica scansione olimpica dei quattro anni, anche se per lungo tempo hanno ricevuto poca attenzione e visibilità. Di recente però le cose sono cambiate: i Giochi paralimpici sono trasmessi in televisione e i media ne parlano molto di più.

Le “regole” degli sport paralimpici

Per fare in modo che gli atleti gareggino con rivali che si trovano nelle stesse condizioni, in modo da avere competizioni quanto più equilibrate possibile, sono state definite diverse categorie sulla base di tre criteri fondamentali:

  • patologia o disabilità dell’atleta;
  • grado di disabilità dell’atleta;
  • funzionalità fisiche residue dell’atleta, cioè cosa è in grado di fare.

Percezione e conoscenza dell’ambiente circostante

Tutte le attività sportive che non avvengono in ambienti protetti, come le palestre, richiedono la capacità di leggere e analizzare quanto ci circonda, acuendo sensi e competenze, sia che si tratti di un ambiente “ostile” come il deserto sia che si tratti di una strada di montagna in apparenza senza ostacoli.

Conoscere i luoghi, gli itinerari, il tempo meteorologico previsto, le eventuali pendenze, i possibili inconvenienti, è ovviamente ancora più importante per gli atleti disabili, che non possono affidarsi in modo esclusivo alle tecnologie e sanno di dover prendere sempre in considerazione i propri “limiti” mentali e/o fisici. Ecco alcuni esempi.

Handbike

Gli atleti disabili che praticano handbike, cioè utilizzano una bicicletta che si muove sfruttando la propulsione fornita dalle proprie braccia, sono chiamati a studiare molto bene, con l’occhio attento del geografo, il percorso che li attende, valutando per esempio se le eventuali salite e discese sono alla portata delle loro capacità fisiche e del mezzo di locomozione (che ha un sistema di freni differente dalle bici tradizionali). Così come le condizioni meteorologiche e i potenziali rischi portati da attività umane, in particolare il traffico di auto e camion.

handbike-sport-paralimpici

Sci alpino

Anche lo sci alpino può essere praticato da persone con una disabilità fisica o visiva. Per gli atleti ipovedenti e ciechi sono previsti l’accompagnamento da parte di una guida e un allenamento costante e intenso, non solo per la conoscenza, ma anche per la percezione dei tracciati di discesa. Fondamentale è la comunicazione tra l’atleta e la sua guida, resa più efficiente oggi attraverso sistemi bluetooth.

Nello sci alpino entrano infatti in gioco una lunga serie di fattori ambientali: il tipo di pendio, le variazioni improvvise del terreno montuoso per sua natura molto irregolare, le caratteristiche della neve (morbida o ghiacciata), le condizioni meteorologiche che in montagna possono variare molto rapidamente.

Il mondo visto con gli occhi di una ragazza ipovedente.

Chi ha detto che gli sport estremi sono off-limits per i disabili?

In molti pensano che gli sport estremi non possano essere praticati dagli atleti disabili. In realtà, un’apposita preparazione fisica e mentale, accompagnata da una forte motivazione, può permettere anche agli atleti paralimpici di praticare sport estremi come l’arrampicata e il paracadutismo.

La diffusione mediatica degli sport paralimpici ha generato un movimento di atleti sempre più vasto e in perenne crescita. Questo ha comportato anche la nascita di strutture specifiche per la preparazione atletica e l’allenamento. A Milano, per esempio, con il Disability Project è stata sviluppata la seconda più grande galleria verticale del vento, Aero Gravity, in cui anche i disabili possono praticare il volo indoor.

Le imprese degli atleti italiani

Le atlete e gli atleti italiani sono stati protagonisti di importanti imprese nelle pratiche sportive per disabilità.

Nel paracadutismo, svolto con l’ausilio di un istruttore, l’italiana Laura Rampini, paracadutista paraplegica, è stata una figura di riferimento per lunghi anni, con i suoi oltre 150 lanci.

Un riferimento per gli sportivi paralimpici che praticano arrampicata è Andrea Lanfri, un alpinista italiano che ha subito l’amputazione di entrambe le gambe e di sette dita delle mani. Il 13 maggio 2022 ha raggiunto con l’utilizzo di protesi gli 8.848 metri della vetta dell’Everest, affiancato dalla guida alpina Luca Montanari.

Fare Geo

  • Consulta l’elenco dei 28 sport paralimpici ufficiali (22 per i Giochi Estivi e 6 per i Giochi Invernali) riportato sul sito dell’IPC. Scegline uno che si svolge per la maggior parte in luoghi aperti. Dopo aver cercato maggiori informazioni sulle categorie di atleti disabili che vi prendono parte e sulle modalità di svolgimento, prova a riflettere con la mente del geografo: secondo te, quali eventi e fenomeni ambientali devono analizzare con attenzione gli atleti? Influiscono di più le caratteristiche dell’ambiente naturale o di quello antropizzato? Immagina di far parte del team di un atleta paralimpico e di dover dare, a lei o a lui, informazioni e consigli dettagliati in merito.
  • Hai letto che Andrea Lanfri ha raggiunto la vetta dell’Everest utilizzando delle protesi. Sai di cosa si tratta? Ne hai già sentito parlare in ambito sportivo? Cerca informazioni nel web e preparati a confrontarti in classe con i tuoi compagni su questi argomenti:
  1. In che modo i progressi delle tecnologie hanno favorito l’accesso agli sport estremi anche per i disabili?
  2. In un’impresa come quella di Lanfri, quanta importanza dareste in percentuale a questi fattori: esperienza alpinistica, motivazione, materiali e tecnologie all’avanguardia, conoscenza di morfologia e clima degli ambienti montani d’alta quota?

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