Geosport #07 - Quando fare sport diventa un’impresa... spaziale!

Geosport #07 - Quando fare sport diventa un’impresa... spaziale!

Foto © NASA

Lo sport può essere praticato un po’ ovunque, anche…. nello Spazio! Chi non ha provato attrazione e curiosità nei confronti di esplorazioni, viaggi spaziali, razzi e navicelle? E nel tempo è cresciuto anche l’interesse nei confronti del mestiere di astronauta: grazie ai protagonisti e alle protagoniste che hanno portato i colori del nostro Paese nello Spazio, sono tanti gli aspetti di questa professione che sono stati svelati al pubblico. Ma forse in pochi si sono domandati se e come si faccia sport nello Spazio. Scopriamo allora come gli astronauti intraprendano quotidianamente attività sportive in orbita, per tenere in forma il fisico in condizioni di microgravità.

La microgravità nei veicoli spaziali

Il pianeta Terra presenta un campo gravitazionale, cioè esercita un’attrazione sui corpi che si trovano sulla sua superficie e anche su quelli che si trovano a una certa distanza, per esempio nell’atmosfera. Questa forza attrattiva diminuisce a mano a mano che ci si allontana dalla Terra, in direzione dello Spazio.

Nei veicoli spaziali che orbitano intorno al pianeta, a una distanza compresa tra i 280 e 460 km, la forza di gravità è ovviamente meno intensa rispetto a quella che sperimentiamo sulla superficie terrestre, ma è comunque presente: per questo, non è corretto parlare di “assenza di gravità”, ma bisogna piuttosto indicare questa situazione, in cui siamo abituati a vedere gli astronauti galleggiare nei veicoli spaziali, come “microgravità”.

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In condizioni di microgravità, le fiamme , invece della tipica forma a goccia che hanno sulla Terra (a sinistra), diventano sferiche (a sinistra). Sulla Terra, infatti, la fiamma viene attirata verso l’alto dai gas caldi che salgono; con la microgravità i gas non si comportano nello stesso modo e la fiamma quindi risulta rotonda. Anche la temperatura è diversa: più alta sulla Terra (fiamma gialla), più bassa nella microgravità (blu). (Foto © NASA)

Per il corpo umano, abituato da sempre a misurarsi con la resistenza imposta da una maggiore forza di gravità (che ci tiene letteralmente incollati a terra), si tratta di una condizione a cui fatica parecchio ad abituarsi e nella quale rischia di andare incontro a un rapido deperimento muscolare, osseo e cardiovascolare: per questo è fondamentale un’intensa e mirata preparazione fisica non soltanto prima, ma anche durante le missioni spaziali.

Gli astronauti fanno molto sport

Da quanto abbiamo detto, si comprende come fare sport nello Spazio non sia soltanto un momento per rigenerare mente e corpo, prendendosi una pausa tra le innumerevoli e impegnative attività spaziali, ma una necessità a cui nessun astronauta può sottrarsi.

Sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ogni membro dell’equipaggio trascorre in media 2 ore al giorno ad allenarsi, costantemente monitorato nelle condizioni fisiche da chi segue e coordina la missione dalla Terra, che fornisce indicazioni sulle attività da compiere.

L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti mentre si allena con l’ARED (Advanced Resistive Exercise Device) a bordo della ISS. (Foto © ESA-NASA)

Sulla Stazione Internazionale ci sono attrezzatture sia per le attività anaerobiche (per tenere tonici e potenziare i muscoli di tutto il corpo), sia per le attività aerobiche (per far lavorare adeguatamente il sistema cardiovascolare e respiratorio):

  • L’attrezzo multiuso denominato ARED (Advanced Resistive Exercise Device) consente di allenarsi simulando il peso di attrezzatture che normalmente sulla Terra utilizziamo in palestra per potenziare braccia, spalle, gambe, schiena, addominali…
  • Per correre, c’è un tapis roulant (CEVIS), al quale si viene legati con un’imbracatura appesantita da un carico, così da evitare di fluttuare.
  • Per andare in bicicletta, c’è un’apposita cyclette (T2) adattata anche in questo caso per le condizioni di microgravità, grazie a pedali con un’apposita clip e un’imbracatura posteriore.
Gli attrezzi per allenarsi sulla ISS.

Gareggiare nello Spazio

Non bisogna però pensare che gli astronauti “si limitino” a fare queste attività da palestra spaziale… I più temerari e determinati si sono cimentati in vere e proprie gare spaziali: una maratona, un triathlon o… una partita di calcio!

L’astronauta americana Sunita Williams nel 2007 ha partecipato alla celebre maratona di Boston… correndo però nello Spazio, sulla ISS. E qualche anno dopo, nel 2015, ha rilanciato con un triathlon spaziale sfruttando tutta l’attrezzattura sportiva della Stazione Internazionale: la cyclette per la sezione di bici, il tapis roulant per la sezione di corsa e l’ARED impostato in modo da simulare lo sforzo compiuto in acqua, per la sezione di nuoto. Arrivando a percorrere 29 km in bici, 6,4 km di corsa e 0,8 km a nuoto!

Un’esibizione “spaziale” di nuoto sincronizzato.

Non di rado, le sfide sportive spaziali assumono un contorno internazionale, con astronauti di diversi Paesi che si sfidano in rocambolesche partite di calcio e persino di badminton.

Una sfida a calcio tra astronuati della ISS.

Fare Geo

  • Cerca nel web maggiori informazioni sul concetto di “microgravità”, così da capire perché non sia corretto parlare di “assenza di gravità” per gli astronauti che orbitano intorno alla Terra. Poi concentrati sugli effetti a breve e a lungo termine che la microgravità ha sul corpo umano e immagina di essere un personal trainer chiamato a monitorare costantemente la forma fisica di un astronauta che deve stare per un lungo periodo sull’ISS: prepara una tabella di allenamenti, cercando di differenziarli tra attività anaerobiche e aerobiche.
  • Sono pochissimi gli esseri umani che hanno preso parte a una missione spaziale. Per tutti gli altri, oltre ai documentari, i film, le foto e le interviste, c’è oggi la possibilità di partecipare, anche se virtualmente, a una missione sulla Stazione Internazionale. Per prendervi parte, guarda il primo video-doc in VR girato nello Spazio, intitolato “First-Ever 3D VR Filmed in Space”, prodotto da National Geographic. Puoi avviarlo su computer o dispositivo mobile, guardandoti intorno a 360 gradi. E, se hai a disposizione visori VR, puoi rendere ancora più immersivo il viaggio. Durante l’esplorazione, avrai spesso l’opportunità di guardare il pianeta Terra da una prospettiva “spaziale”: quali elementi e fenomeni geografici riconosci? E fai attenzione a cosa sta facendo l’astronauta dal secondo 41 del video… riconoscerai un strumento di allenamento che hai scoperto durante la lettura dell’articolo.

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