Proseguiamo nella scoperta dei grandi fiumi che non raggiungono il mare osservando il continente africano.
Nella massa compatta dell’Africa la conformazione dei rilievi forma ampie zone in cui le acque non riescono ad aprirsi un varco per raggiungere la costa. Sono bacini importanti perché portano acqua in terre generalmente aride, soprattutto lungo la linea dei Tropici dove la presenza di aree di alta pressione (sapere), porta ad una riduzione delle precipitazioni.
Tre i principali bacini endoreici: a nord il Ciad, a sud il bacino dell’Okavango e nella regione orientale alcuni tratti della Rift Valley, tutti con caratteristiche climatiche e ambientali peculiari.
L’Africa settentrionale
Oltre alle aride terre del Sahara dove le acque scorrono solo occasionalmente formando uadi che si disperdono nel deserto, nell’Africa settentrionale si trova in più vasto bacino endoreico del continente (2.235.000 km²) che converge nel lago Ciad. Una zona in cui vivono 30 milioni di persone che dipendono dal lago per i loro rifornimenti idrici.
In alto, dal sito della NASA, il lago ripreso dagli astronauti nel 2015.
Nel corso delle ere passate lago ha oscillato più volte, allargandosi e restringendosi in seguito ai cambiamenti climatici. Un periodo di ampliamento si ebbe al termine dell’ultima glaciazione diecimila anni fa, quando diventò più grande del Mar Caspio, con una superficie di circa 400.000 km², ma dopo quattromila anni le precipitazioni diminuirono e il lago iniziò a ridursi. Duemila anni fa si estendeva per 60.000 km², e dopo altri mille anni occupava 36.000 km².
La situazione è diventata sempre più critica nella seconda metà del secolo scorso: nel 1963 nella stagione umida occupava 25.000 km², mentre nel 2008 si era ridotto alla sola foce del Chari, il suo principale affluente, solo 2.500 km². Le immagini della NASA qui a lato mostrano i cambiamenti tra il 1973 e il 2001.
L’Africa meridionale
Nella regione meridionale del continente scorre il fiume Okavango che raccoglie le acque che scendono all’interno del vasto altopiano centrale.
Il fiume, chiuso dai rilievi, non trova sbocco verso il mare e termina disperdendosi nel deserto del Kalahari con un ampio delta che si allarga e si ritira con l’alternarsi delle stagioni. Durante la stagione umida diventa tre volte più vasto trasformando il deserto in palude.
E’ uno dei pochi delta interni con un sistema di zone umide ancora intatto essenziale per la sopravvivenza della fauna locale: nel 2014 è diventato patrimonio Unesco.
L’Africa orientale
Lungo il margine orientale del continente, dal Mar Rosso fino al Canale di Mozambico, corre la Rift Valley, un lunga spaccatura tettonica. Le acque che scendono nel suo interno non sempre riescono a scavarsi un passaggio verso il mare e in molti casi convergono in bacini endoreici.
Il lago più vasto è il Turkana, un bacino salato lungo e stretto di 6.400 km², patrimonio Unesco per le particolari comunità animali e vegetali che vivono lungo le rive e nelle sue acque altamente alcaline.
Più a nord, il Triangolo di Afar, la depressione lungo la costa tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden che comprende numerosi bacini salati situati sotto il livello del mare, tra cui il lago Assal circondato da saline, il punto più basso del continente (-155 m).
Fare Geo
- Osserva la carta del continente africano con le zone endoreiche, confrontala con una carta in cui siano raffigurati meridiani e paralleli e rispondi alle seguenti domande:
– Quale bacino è attraversato dal Tropico del Capricorno? E quale da Tropico del Cancro?
– Quale invece arriva a sfiorare l’Equatore? - Visualizza con grafico a tuo piacere la variazione di superficie del lago Ciad negli ultimi diecimila anni e prepara una didascalia di commento.
- Osserva la carta a lato con la densità della popolazione in Africa:
– Le zone prese in esame sono popolate in modo omogeneo?
– Descrivi dove si concentrano gli abitanti del bacino del Ciad.