La quarta tappa tra i Patrimoni Unesco ci porta in Basilicata a visitare i Sassi di Matera, primo sito dell’Italia meridionale, entrati a far parte della lista nel 1993 (Unesco, Unesco Italia).
I Sassi si trovano nella Murgia, l’altopiano carsico che occupa gran parte di Puglia e Basilicata, segnato dalla presenza profondi incisioni scavate dai torrenti nel suolo calcareo, le gravine. Si tratta di canyon dalle pareti quasi verticali, profondi anche cento metri, in cui si aprono grotte abitate da tempi immemorabili.
Le gravine più profonde si trovano nella Basilicata, in particolare nella zona di Matera, dove le numerose grotte sono state ampliate scavando nel tufo un complesso sistema di abitazioni rupestri, chiamate appunto “Sassi”.
Arrivando sul posto, Matera (sito ufficiale Sassiweb) ci appare aggrappata alle pareti della gravina con le case che si integrano in tutt’uno con il paesaggio roccioso e arido. L’abbandono in cui le zone più vecchie sono rimaste nel secolo scorso ha danneggiato irreparabilmente una parte degli antichi edifici, soprattutto i dipinti sulle pareti delle chiese.
Dalla cattedrale che sorge nel punto più alto della città si dipartono due gravine, il Sasso Barisano a nord-ovest e il Sasso Caveoso a sud. Qui le costruzioni, erette esternamente con il tufo, presentano nell’interno ambienti scavati della roccia. Tipico esempio di questi edifici è San Pietro Barisano chiesa iniziata nel Mille, ma la cui facciata attuale risale al Settecento: nel suo interno le navate sono sorrette da pilastri scavati nel tufo.
La Chiesa di Madonna delle Virtù, del XII-XIII secolo, è completamente scavata nella roccia, ma le sua navata laterale è stata dimezzata nel 1934 per la costruzione di una strada. Sulle pareti si trovano alcuni affreschi, purtroppo in cattivo stato di conservazione.
Oltre alle chiese, è possibile visitare alcune “case grotte”, le tipiche abitazioni dei Sassi che mantengono struttura e arredamento di un tempo.
Nei dintorni di Matera sono presenti centinaia siti importanti per i resti archeologici che coprono un intervallo di tempo di quasi 15.000 anni, dal paleolitico (i resti più antichi risalgono al XIII millennio a.C.) arriva sino al XIX secolo.
Oltre 150 le chiese rupestri del Parco della Murgia Materana erette lungo la gravina: è possibile ammirarle su Maps, dove sono presentate con immagini e descrizione.
Si può effettuare la visita virtuale dei luoghi più interessanti su Street View, sul sito del turismo in Italia e in quello creato appositamente: Sassi di Matera in realtà virtuale.
Fare Geo
Nel suolo calcareo della regione è evidente l’effetto del “carsismo”, l’azione chimica con cui l’acqua corrode le rocce calcaree, trasporta i materiali e erosi e li deposita. Qui l’acqua ha scavato le gravine, ma il fenomeno, che prende il nome dal Carso, l’altopiano alle spalle di Trieste dove è particolarmente evidente, si riscontra in molte zone dell’Italia.
● Individua una zona della tua regione in cui sono presenti fenomeni di questo tipo, fai una ricerca e prepara una breve relazione.
● Utilizza i siti indicati nel testo per visitare virtualmente i Sassi di Matera.