I testi letterari come fonti storiche

I testi letterari come fonti storiche

La scrittrice Doris Lessing sosteneva che “la narrativa fa un lavoro migliore della verità”. È un’affermazione che non tutti condividono e che può aprire molte riflessioni, ma una cosa è innegabile: la letteratura ha a che fare con la verità storica. Sia quando la sposa e vi si immerge, illuminandola da una prospettiva nuova, sia quando, al contrario, se ne allontana rifugiandosi in mondi di fantasia. È per questo che sfogliare un romanzo – storico o no – è come leggere una fonte storica.

La letteratura è una fonte storica

Come qualunque altro prodotto dell’attività e della civiltà umana, anche i testi letterari si prestano a essere interrogati come fonti storiche. Sono soprattutto i testi narrativi a fornirci informazioni di grande interesse sia sulla realtà storico-sociale rappresentata sia sul mondo interiore dell’autore, sui codici espressivi vigenti nella sua epoca, sul pubblico cui si rivolge e sui suoi gusti.

Anche il destino di un’opera (il suo successo o l’insuccesso, o addirittura la persecuzione) può fornirci utili elementi di giudizio. È infatti in grado, tra l’altro, di mostrarci come certi testi possano addirittura assumere un ruolo importante negli eventi e nei processi storici, come nel caso de La capanna dello zio Tom, di Harriet Beecher Stowe, e dell’impatto che ebbe sull’opinione pubblica americana.

Letteratura e storiografia

Il fatto che i testi narrativi si prestino a essere utilizzati come fonti storiche non comporta, però, che possano essere presentati agi studenti senza particolari cautele. Anche in questo caso, come sempre, occorre avvalersi di un’adeguata preparazione, cioè di un’adeguata critica delle fonti.

In primo luogo ricordiamo che storiografia e narrazione letteraria presentano molti aspetti in comune e non a caso un tempo la storiografia era considerata un genere letterario fra gli altri. Il loro intento, infatti, è di ricostruire una sequenza significativa e coerente di eventi, che si collocano nel tempo. La narrazione è una delle forme più antiche, e fondamentali, con cui l’uomo dà forma e organizza la realtà, e le dà un senso.

La letteratura non è storiografia

Notevoli sono però anche le differenze: la narrazione letteraria è espressione della visione soggettiva dell’autore, anche quando questi si pone come obiettivo la ricostruzione il più possibile fedele di una determinata realtà, presente o passata.

Solitamente accanto alla realtà ammette elementi frutto d’invenzione; si pone obiettivi non solo informativi, ma anche estetici, e la fruizione da parte del lettore è anche emotiva (normalmente leggiamo un romanzo lasciandoci coinvolgere, identificandoci nei personaggi e nelle loro vicende).

La ricostruzione storica, invece, punta a una narrazione ordinata e logica dei fatti, basata sulla collazione e consultazione delle fonti. Lo storico cerca di esporre gli avvenimenti con rigore ed equilibrio, radicandosi su elementi verificati; tende a trasmettere conoscenze, a suscitare interrogativi, a evidenziare problematiche ed eventualmente a convincere il lettore della validità delle tesi interpretative dell’autore; in ogni caso si rivolge allo spirito critico del lettore.

È vero che nei suoi esiti migliori la scrittura storiografica assume qualità letteraria, e che un testo storiografico ben scritto ci può coinvolgere, soprattutto se siamo appassionati alla materia, ma ciò non annulla le differenze sostanziali fra testo storiografico e testo letterario.

Insegnare storia con la narrativa

Tuttavia, proprio valorizzando i punti in comune e tenendo adeguatamente conto delle differenze, la narrativa letteraria può rivelarsi uno strumento utile ed efficace per l’insegnamento della storia.

Innanzitutto il ricorso alla narrazione può rendere più accessibile la disciplina. La presenza di personaggi e di situazioni concrete può suscitare maggiore interesse. Lo stesso processo di identificazione e il coinvolgimento emotivo possono costituire utili chiavi di accesso e perfino di comprensione per problematiche che altrimenti potrebbero essere risentite come astratte ed estranee, soprattutto per gli allievi più giovani.

Il ruolo dell’insegnante

A questo punto, però, occorre l’intervento dell’insegnante: la fonte letteraria, infatti, non può sostituire lo studio della storia, e l’insegnante deve ricordare ai suoi allievi quali ne sono le caratteristiche e, quindi, i limiti. Emerge così ancora una volta l’importanza dell’esercizio della critica delle fonti, e la necessità, fra l’altro, di non affidarsi mai a una singola fonte, ma di poter contare su più fonti, anche di natura diversa, per poter considerare più punti di vista e avere maggiori informazioni sull’oggetto di studio.

Essenziale è poi fornire un’adeguata presentazione dell’autore e del contesto in cui l’opera utilizzata come fonte è stata prodotta. Può essere infine interessante ricostruire la ricezione del testo, l’accoglienza più o meno favorevole che esso ha ricevuto nel corso del tempo, chiedendosene anche le ragioni.

Per tutti questi motivi, l’approccio al testo letterario deve avere necessariamente caratteristiche interdisciplinari, intrecciando dimensione storica, aspetti linguistico-comunicativi ed estetico-letterari.

La proposta didattica

In questa sede vorremmo proporre un laboratorio destinato agli studenti della scuola secondaria, sia di primo sia di secondo grado, avente come oggetto le condizioni di vita dei militari durante la Grande Guerra.

Se è vero che la guerra, sin dall’epopea antica, ha costituito sempre un oggetto privilegiato della narrazione, i racconti della Grande Guerra sono profondamente diversi rispetto al passato. La Prima guerra mondiale è stata un’esperienza del tutto nuova e traumatizzante per i combattenti dei due campi: sono cambiate le armi, l’artiglieria, le mitragliatrici, i gas sono i nuovi, micidiali, strumenti di morte. Sono mutate le strategie e il modo di combattere: la guerra di posizione, con le trincee, ha sostituito la guerra di movimento. In questa situazione il soldato singolo non è più che un numero, che può contare solo sulla solidarietà dei compagni, e il cui obiettivo diventa rapidamente la mera sopravvivenza.

Le testimonianza della Grande Guerra

Di questa realtà abbiamo diverse testimonianze: molti soldati tengono diari personali, oppure scrivono lettere a casa, raccontando (nei limiti permessi dalla censura e dagli scrupoli nei confronti della sensibilità dei propri cari) le condizioni della loro vita quotidiana, sfogando le proprie angosce ed esprimendo le proprie speranze.

Alla guerra partecipano anche alcuni che decidono di dare testimonianza della propria esperienza attraverso il romanzo, come se la verità di ciò che hanno vissuto diventasse più evidente grazie al ricorso a una narrazione, in cui i ricordi sono riorganizzati in una trama coerente e significativa.

I fatti raccontati sono per lo più autentici, ma gli autori si sono dati il diritto di modificare i nomi, la cronologia o qualche dettaglio, per rendere più credibile ed efficace la narrazione. Ogni scrittore propone ovviamente il proprio punto di vista, e le proprie intenzioni: tutti però hanno in comune un linguaggio realistico, crudo, e la volontà di denunciare l’assurdità della guerra. La battaglia non è più eroica né gloriosa, ma sporca e disumanizzante.

Queste testimonianze letterarie diventano così strumenti utili non sono per le conoscenze storiche che forniscono, o il loro pregio letterario, ma anche per proporre agli studenti importanti questioni sui valori umani, sulla pace e sulla violenza, che rientrano sicuramente nell’ambito dell’educazione civica.

Titolo: I testi letterari come fonti storiche. Due proposte di attività sulla Prima guerra mondiale

Classe di destinazione: ultime classi della scuola secondaria di primo e secondo grado   

Discipline coinvolte: Storia, Lingua italiana; Educazione civica

Obiettivi formativi

  • saper lavorare in gruppo
  • riflettere su temi quali l’assunzione di responsabilità o la necessità di operare delle scelte
  • conoscere opportunità e limiti dei testi letterari in quanto fonti storiche

Obiettivi disciplinari

  • migliorare la conoscenza di aspetti specifici della Prima guerra mondiale
  • saper usare i testi letterari in quanto fonti storiche
  • saper ricavare informazioni significative da un documento, in base a una ricerca precisa
  • saper confrontare più documenti
  • acquisire consapevolezza dell’importanza della critica delle fonti
  • saper scrivere testi espositivo-argomentativi di soggetto storico

Modalità: lavoro di gruppo

Materiali e strumenti necessari: fotocopie, eventualmente computer

Fasi dell’attività didattica

Fase 1 / Presentazione dell’attività: introduzione dell’argomento; presentazione delle opere e degli autori, accompagnata eventualmente dalla lettura di qualche passo (2/3 ore)

Fase 2 / Lettura delle fonti:
– Classe terza, scuola secondaria primo grado: lavori di gruppo, con lettura dei passi proposti (2 ore)
– Classe quinta, scuola secondaria secondo grado: lettura integrale dei romanzi (lavoro a casa: 7 giorni)

Fase 3 / Analisi delle fonti:
– Classe terza, scuola secondaria primo grado: lavori di gruppo, con analisi dei passi proposti (2 ore)
– Classe quinta, scuola secondaria secondo grado: analisi dei romanzi (lavoro a casa: 3 giorni)

Fase 4 / Relazione
– Classe terza, scuola secondaria primo grado: in gruppo, redazione di testi di tipo espositivo-argomentativo in cui mostrare la realtà della guerra, così come rappresentata nei documenti studiati (4 ore)
– Classe quinta, scuola secondaria secondo grado: in gruppo, individuazione delle tematiche comuni ai vari romanzi, costruzione di ipotesi di lavoro (scalette), redazione dei testi (4/6 ore; qualche ora in più se i testi verranno redatti in forma digitale)

Fase 5 / Discussione finale: restituzione degli elaborati e confronto collettivo sotto la guida dell’insegnante (2 ore)

Durata totale:
– Classe terza, scuola secondaria primo grado: 13/14 ore
– Classe quinta, scuola secondaria secondo grado: 8/10 ore più il tempo necessario per lettura e l’analisi a casa dei testi integrali

Per la scuola secondaria di primo grado

Per gli studenti più giovani, della classe terza della scuola secondaria di primo grado, abbiamo pensato di proporre un dossier di testi tratti da romanzi e memoriali della Prima guerra mondiale. Per permettere confronti e individuare somiglianze e differenze, i testi sono di autori di nazionalità diversa: italiani, francesi, tedeschi. La nostra scelta è caduta sulle seguenti opere: Un anno sull’altipiano, di Emilio Lussu; Il fuoco (titolo originale Le Feu. Journal d’une escouade)dello scrittore francese Henry Barbusse; Niente di nuovo sul fronte occidentale (titolo originale Im Westen nichts Neues) dello scrittore tedesco Erich Maria Remarque.

Questi romanzi sono significativi perché permettono di vedere gli eventi bellici per così dire “dal basso”, attraverso i sentimenti e i pensieri di chi era coinvolto personalmente. Abbiamo la rappresentazione dei momenti di massima tensione, come gli assalti portati alle trincee nemiche, o gli assalti subiti, con l’arrivo dei nemici preceduto dai bombardamenti dell’artiglieria o dal gas, ma anche la descrizione della vita quotidiana dei soldati, con le relazioni di cameratismo, i rapporti con i superiori, il disagio ambientale e psicologico, il pensiero ossessivo della morte, i momenti di respiro durante i permessi o le licenze.

Fase 1 – Presentazione dell’attività All’inizio l’insegnante introduce l’attività, presentando le opere e gli autori, ed eventualmente leggendo qualche passo.

Fase 2 – Lettura delle fonti L’insegnante consegna agli allievi una serie di passi scelti da leggere (Allegato 1). 

Fase 3 – Analisi delle fonti Con l’ausilio di un questionario (Allegato 1), gli allievi, divisi per gruppi, dovranno riconoscere le informazioni più significative per ricostruire le condizioni di vita dei soldati durante la Prima guerra mondiale.

Fase 4 – Relazione Sulla base delle informazioni così ottenute, compito finale sarà la redazione di un breve testo di tipo espositivo-argomentativo in cui presenteranno la realtà della guerra, così come è stata illustrata nei testi presi in esame.

Fase 5 – Discussione finale Conclude l’attività una discussione comune allargata a tutta la classe sugli elementi fondamentali rilevate nelle relazioni.

Per la scuola secondaria di secondo grado

Fase 1 – Presentazione dell’attività Anche per gli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado va previsto un momento introduttivo di presentazione e contestualizzazione.

Fase 2 – Lettura delle fonti Per questo livello di studio, si può proporre la lettura integrale delle opere indicate (o anche di altre, a giudizio dell’insegnante).  

Fase 3 – Analisi delle fonti Possono essere gli studenti stessi a costruire delle schede di analisi, oppure utilizzare la scheda dell’Allegato 2.

Fase 4 – Relazione Redigeranno poi un testo sulla realtà della guerra, così come è stata rappresentata nei testi prescelti. Si possono eventualmente realizzare presentazioni digitali, arricchite con immagini e video reperiti sul web.

Fase 5 – Discussione finale L’attività si conclude con la restituzione alla classe dei contenuti realizzati e con una discussione collettiva, guidata dall’insegnante.

Letteratura fonte storica-Programmazione

Per svolgere la tua attività con gli studenti, puoi scaricare il materiale didattico completo, anche con la Programmazione, gli Obiettivi didattici, gli Allegati

Bibliografia

  • Henry Barbusse, Il fuoco, trad. di Adèle Maltesi, Elliot edizioni, Roma 2015
  • Eugenia Corbino, Le fonti letterarie, in Francesco Monducci (a cura di) Insegnare storia. Il laboratorio storico e altre pratiche attive. Terza edizione, UTET universitaria, Torino 2018
  • Maurizio Gusso, Il laboratorio con le fonti letterarie, in Paolo Bernardi e Francesco Monducci (a cura di), Insegnare storia. Guida alla didattica del laboratorio storico. Seconda edizione, UTET universitaria, Torino 2012
  • Patrice Kleff, Ceux de Verdun. Les écrivains et la Grande Guerre, 3ème édition, Flammarion, Paris 2001    
  • Emilio Lussu, Un anno sull’altipiano, Einaudi, Torino 2014 (5° edizione)
  • Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, trad. di Stefano Jacini, Oscar Mondadori, Milano 1965

Sitografia

Leggi anche

I numeri della Geografia #2 - Quanti rifiuti produciamo?
Banche e IA, se i software rimpiazzano gli operatori
Unione Europea 2050... un gioco da ragazzi!
Storia e paesaggi nel cinema italiano
Il luogo del mese: La Rochelle di Alexandre Dumas
Il luogo del mese: la Mancia di Don Chisciotte