Il patrimonio nel piatto

Il patrimonio nel piatto

Secondo il rapporto Coldiretti/Censis “Crisi: vivere insieme, vivere meglio”, presentato il 19 settembre, gli italiani danno grande importanza al cibo, che costituisce un notevole elemento di aggregazione e coesione sociale.
Per 57 italiani su cento il cibo della propria regione è considerato un patrimonio da proteggere e valorizzare, un elemento distintivo che arricchisce i caratteri di tipicità del territorio.
Secondo il rapporto, il cibo viene al secondo posto, subito dopo il patrimonio culturale e prima del paesaggio naturale, del dialetto, del senso di appartenenza e degli eventi folkloristici o sportivi.
Non dimentichiamo che proprio la dieta mediterranea, che in Italia ha in particolare le sue radici, è stata inserita nel 2010 tra i Patrimoni Immateriali dell’Unesco.
Il cibo diventa un mezzo per stringere contatti materiali (sul territorio) e virtuali (sul web).
Le trasmissioni televisive di cucina sono seguite con grande interesse e il web offre possibilità di community online sul cibo frequentate da quasi due milioni di italiani. Poi sono sempre più numerose le sagre alimentari, le grigliate all’aperto ed è diffusa la pratica dell’aperitivo in compagnia.
Il cibo, soprattutto in Italia, Paese che esporta prodotti alimentari di alta qualità in tutto il mondo, ha anche un importante valore economico.
Ecco quanto ha detto Sergio Marini, presidente della Coldiretti, nella sua relazione: “L’agroalimentare italiano è un riferimento per individuare strategie di sviluppo per l’intero Paese: il modello agricolo italiano è infatti vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella Inglese. Leadership per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy agroalimentare. Un settore – ha concluso Marini – che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro.

Fare Geo
Dai dati del rapporto si rileva che ben 23,6 milioni di italiani partecipano alle sagre sul cibo e sul vino, 27,5 milioni alle grigliate, 16,5 milioni si incontrano per l’aperitivo. Diffuso anche il turismo enogastronomico che coinvolge 12,2 milioni di persone.
Visualizza i dati con un grafico, magari accompagnato da vignette.

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