La geografia politica del Medio Oriente potrebbe cambiare. Nei territori di Siria e Iraq, due stati sovrani che si estendono dal Mediterraneo al Golfo Persico separando la Penisola Arabica dal resto dell’Asia, si sta allargando la zona occupata dai guerriglieri islamici di Abū Bakr al-Baghdādī che hanno assoggettando la popolazione.
Il suo Stato Islamico, un califfato non riconosciuto dalla comunità internazionale, si propone di imporre la legge islamica su un territorio sempre più vasto.
Le mire del califfato, inizialmente detto ISIS (Stato Islamico di Iraq e Siria), poi ISIL (Stato Islamico di Iraq e del Levante), non si fermano qui. Il 29 giugno di quest’anno Abū Bakr l’ha autoproclamato semplicemente Stato Islamico (IS), perché vuole diventi universale, arrivando a comprendere tutte le terre abitate, oggi o in passato, dai musulmani (ANSA 24-9).
I suoi guerrieri si sono macchiati di crimini orribili. Nelle zone occupate la gente è stata obbligata a convertirsi all’islamismo e le donne sono state stuprate e vendute come schiave (Il Corriere). Poi sono arrivati sul web i video con i giornalisti americani e britannici decapitati che hanno messo sotto shock il mondo occidentale.
I fondamentalisti sunniti, caduto Bin Laden, hanno trovato in Abū Bakr un nuovo leader e sono accorsi ad ingrossare le file dell’organizzazione estremista da lui creata. Tra i guerrieri dell’Isis si trovano anche cittadini europei, figli o nipoti di emigranti che si sono lasciati avvincere dall’idealismo radicale islamico.
A contrastarne l’avanzata i raid americani con droni e missili e le forze peshmerga curde, che difendono le loro terre dai guerrieri del califfo. Anche le donne curde partecipano alla lotta combattendo strenuamente: è di qualche giorno fa l’annuncio della decapitazione di tre donne curde (ANSA: video donne combattenti, annuncio decapitazione).
Anche gli Stati islamici sono scesi contro il califfato a fianco delle forze occidentali americane e britanniche.
Ormai i guerrieri di Abū Bakr al-Baghdādī a sud-est sono arrivati alle porte di Baghdad, mentre a nord sono al confine con la Turchia. Uno degli ultimi baluardi è Kobane, la città siriana curda proprio sul confine, dove ormai si combatte a poca distanza dal centro. La sua caduta ha fatto decidere la Turchia che ha autorizzato l’intervento militare contro i terroristi che minacciano l’invasione del Paese (Il Sole24ore, ANSA).
E le decapitazioni non si fermano, il 5 ottobre la notizia dell’uccisione di un altro britannico, Alan Henning. A condannare la nuova esecuzione è soprattutto la comunità musulmana di Manchester, che considera l’ostaggio un “eroe” nazionale e i terroristi dello Stato islamico “un insulto alla religione islamica” (ANSA 5-10).
Chi è Abū Bakr al-Baghdādī?
Abū Bakr al-Baghdādī è il nome di battaglia (in ricordo del primo califfo) di “Ibrahim ibn Awwad Ibrahim ibn ibn Ali ibn Muhammad al-Badri al-Samarrai”. Non si sa molto sul suo conto, sembra essere nato nel 1971 a Samarra, una città irachena situata sulle rive del Tigri, a nord di Baghdad. Ha aderito alla sezione irachena di al-Qaeda (detta ISI, Stato Islamico dell’Iraq) e dopo la cattura di Osama bin Laden ha minacciato rappresaglie per la sua morte. Nel 2011 è diventato capo dell’ISI ed ha avviato l’espansione del territorio sotto il suo controllo e si è autoproclamato califfo. In un video rilasciato il 5 -7-2014, Abū Bakr tiene un discorso di propaganda in cui si dichiara leader mondiale dei musulmani e invita i musulmani di tutto il mondo ad unirsi a lui.
Che cosa è un califfato?
Il califfato è una forma di governo in cui il capo dello Stato è il califfo (dall’arabo khalīfa=successore, vicario; inteso come successore di Maometto). Il califfo è anche il capo supremo della comunità islamica (Capo dei Credenti).
Le leggi non sono fatte da assemblee elette dal popolo, come accade nelle democrazie, ma si rifanno alle fonti religiose: il Corano e la Sunnah.
Per i sunniti il primo califfo fu Abu Bakr Siddique, nominato sul letto di morte di Maometto, di cui era il suocero.
Fare Geo
• Segui sui media gli avvenimenti che riguardano lo Stato Islamico.
• I musulmani si suddividono in sunniti e sciiti. I guerriglieri di Abu Bakr sono sunniti fondamentalisti e considerano nemici anche i musulmani sciiti, sebbene entrambi i gruppi seguano il Corano e gli insegnamenti di Maometto. La differenza tra le due forme di islamismo riguardano la scelta di chi deve guidare la Comunità islamica: discendenti di Maometto o per elezione in una cerchia ristretta. Fai una ricerca e individua i Paesi arabi in cui la popolazione sia prevalentemente sunnita e quelli in cui prevalgano gli sciiti.
• I peshmerga sono i combattenti guerriglieri curdi decisi ad andare avanti fino alla morte per difendere le loro famiglie e le loro case. Anche il Kurdistan, la terra dei curdi, non è uno stato sovrano, ma soltanto la zona abitata dai curdi, un’etnia divisa essenzialmente tra quattro Stati. Fai una ricerca sul popolo curdo individuando gli Stati in cui si estende il loro territorio (qui a lato trovi la mappa), le vicissitudini che hanno impedito la formazione di uno stato curdo e le religioni seguite.