La dieta mediterranea, già salita sulla cronaca nel 2010 per essere stata inserita tra i patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco, torna alla ribalta perché può essere considerata un vero farmaco che mantiene giovani e allunga la vita. Questo il risultato di uno studio, pubblicato sulla rivista “PLOS One”, condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina Interna e Geriatria della Seconda Università di Napoli guidati da Giuseppe Paolisso, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (ANSA). Dallo studio è emerso che la dieta mediterranea (alimentazione sana ed equilibrata con abbondanza di frutta, verdura e legumi e basso contenuto di grassi animali) favorisce l’attività della telomerasi, l’enzima che impedisce l’invecchiamento delle cellule.
Ad ogni divisione, i cromosomi (catene di DNA) delle cellule si accorciano perdendo un pezzetto dei telomeri (ultimo tratto dei cromosomi): quando i telomeri vengono a mancare, la cellula muore. Ma la telomerasi interviene a ringiovanirla, allungando nuovamente i telomeri mediante l’aggiunta di una copia di parte del DNA.
I medici hanno tenuto sotto controllo 217 anziani analizzandone i telomeri: in quelli che osservavano la dieta mediterranea la telomerasi è risultata più attiva. Le cellule invecchiavano più lentamente e le persone godevano di buona salute. Mantenere uno stile di vita sano, con un’alimentazione bilanciata e facendo attività fisica permette di arrivare a un’età inoltrata sani e in grado di vivere bene. Particolarmente importante risulta l’utilizzo dell’olio di oliva al posto del burro (grasso di origine animale), ma anche degli oli di semi, perché l’olio di oliva, a differenza di questi, riduce il colesterolo.
In che cosa consiste la dieta mediterranea?
Per scoprirlo possiamo leggere le motivazioni che hanno portato l’Unesco a inserirla tra i patrimoni immateriali dell’umanità:
«La dieta mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. […]
Tuttavia, la dieta mediterranea (dal greco diaita, “stile di vita”) è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La dieta si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo come nelle zone della Soria in Spagna, Koroni in Grecia, Cilento in Italia e Chefchaouen in Marocco. Le donne svolgono un ruolo indispensabile nella trasmissione delle competenze, così come della conoscenza di riti, gesti tradizionali e celebrazioni, e nella salvaguardia delle tecniche.»
Fare Geo
Tra i piatti tipici della dieta mediterranea troviamo la paella spagnola, la pasta e la pizza italiane, il cus cus dei Paesi nordafricani e gli oltre 1300 tipi di pane della regione mediterranea.
● Cerca su internet la ricetta di questi piatti e individua gli ingredienti. Si utilizza il burro o l’olio? E quale tipo di olio viene indicato?
● Cerca una ricetta tipica della tua regione (scegli preferibilmente un piatto “unico”) e individua se le quantità dei vari ingredienti rispondono come proporzione a quella della dieta mediterranea (indicate nella piramide).