La Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare

La Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare

Fonte: www.sprecozero.it

Il 5 febbraio 2023 si celebra la decima Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, una iniziativa nata per sensibilizzare i consumatori, soprattutto i giovani, sulle conseguenze per il Pianeta della dispersione delle risorse alimentari. Scopriamo qual è la situazione nel nostro Paese e quali sono le iniziative utili a ridurre questo dannoso fenomeno.

I dati dello spreco

L’osservatorio internazionale di Waste Watcher/Spreco Zero compie ogni anno una rilevazione dei comportamenti dei consumatori di alcuni Paesi in diversi continenti, tra cui l’Italia.

Se il nostro Paese ha compiuto progressi significativi e misurabili nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani – e riesce a riciclare oltre il 50% delle materie prime che vengono gettate – su altri fronti non giungono notizie positive. La produzione annua pro capite di rifiuti, infatti, è di circa 5 quintali, con un trend in leggera salita; ma è soprattutto il dato di Waste Watcher sulla dispersione alimentare ad allarmare: gli italiani gettano in media 524,10 grammi procapite alla settimana.

I beni di consumo che finiscono di più nella pattumiera sono soprattutto gli alimenti freschi: frutta; cipolla, aglio e tuberi; pane fresco, insalate, verdura. Le ragioni sono intuibili: acquisti eccessivi di derrate alimentari, scarso ordine nei frigoriferi (i cibi con scadenza ravvicinata vengono “dimenticati” e si guastano), spese effettuate in modo disordinato e così via. L’estate è la stagione in cui gli italiani sprecano maggiormente.

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Fonte: Report Waste Watcher International (sprecozero.it)

La lotta allo spreco

Fortunatamente la tendenza sul lungo periodo è quella del contenimento dello spreco: nel 2021 lo spreco alimentare si era attestato sui 595,3 grammi a testa. Inoltre, l’aumento vertiginoso dei prezzi dei cibi induce all’adozione di comportamenti virtuosi, ma i comportamenti sbagliati o distratti non si estinguono facilmente.

Il conto dello spreco è salato: ai 6,4 miliardi di spesa per il cibo gettato, si aggiungono 5,2 miliardi per l’acqua e l’energia necessarie nella produzione del cibo stesso, e si giunge alla somma significativa di 11,6 miliardi di euro, circa 190 euro per ogni italiano.

Nel resto del mondo lo spreco alimentare è una tendenza che accomuna i Paesi avanzati e i Paesi emergenti: il record è degli Stati Uniti, con 1338,6 grammi a settimana pro capite, seguiti da Cina (1153,8 grammi) e Canada (1144,1 grammi). In Europa la Germania, la Gran Bretagna e la Spagna hanno livelli di spreco superiori all’Italia. I Paesi più sobri a livello internazionale sono invece il Giappone e il Sudafrica, che sprecano circa la metà degli italiani.

Durante la giornata contro lo spreco alimentare saranno presentati i risultati di una nuova ricerca sempre condotta da Spreco zero a cura dell’agroeconomista Andrea Segré.

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Fonte: www.fao.org

Il risparmio delle risorse alimentari giova all’ambiente

Il Goal 12 dell’Agenda 2030 riguarda il consumo e la produzione responsabili. Tra le azioni richieste a tutti i Paesi del mondo c’è la riduzione dello spreco alimentare, che si unisce ad altre misure dedicate al risparmio delle risorse.

Come ricorda il Rapporto ASviS del 2022 sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, si possono ottenere risultati brillanti per migliorare il ciclo produttivo e utilizzare ampiamente materie seconde e non materie prime realizzando un’economia circolare, ma «le imprese possono poco se i consumatori non cambiano i loro atteggiamenti di consumo e investimento».

È fondamentale fare conoscere a tutti i cittadini quali danni ambientali ed economici causa lo spreco alimentare. Secondo la World Organization For International Relations (WOIR) lo spreco di cibo provoca l’emissione di 4,8 miliardi di tonnellate di gas serra, e un consumo di acqua di 180 miliardi di metri cubi. La FAO stima che nel mondo circa 1,4 milioni di ettari di terreno coltivabile siano destinati a produrre cibo che non verrà mai mangiato.

Quali iniziative per ridurre lo spreco?

Nel 2022 l’allora Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha approvato il Bando Sprechi Alimentari, che finanzia progetti innovativi relativi alla ricerca nel campo dell’etichettatura dei prodotti alimentari, della loro shelf life, dell’imballaggio e della riduzione delle eccedenze alimentari.

Molto spesso, infatti, i consumatori interpretano in modo errato le informazioni riportate sulle etichette e ritengono che sia compromessa la qualità degli alimenti dopo il termine minimo di conservazione, o Tmc, (indicato dalla scritta “da consumarsi preferibilmente entro”); in realtà non è sempre così: l’alimento potrebbe ancora essere consumato per molti giorni, e diverse associazioni stanno chiedendo che venga impressa sui prodotti la dicitura: “spesso buono oltre”, con l’invito a osservare, annusare e assaggiare una confezione correttamente conservata dopo il Tmc.

Ma la riduzione dello spreco si può ottenere anche con apposite app che possono monitorare i nostri consumi e suggerirci comportamenti più virtuosi. È stata appena presentata Sprecometro, che ci fornisce informazioni sullo spreco personale e sulle perdite che subiamo in termini economici e sulle risorse ambientali. L’app TooGoodToGo consente di acquistare a prezzi scontati da ristoranti, supermercati ed esercizi alimentari i cibi che i negozianti dovrebbero buttare.

Ma le strategie più efficaci si possono intraprendere in famiglia, preparando un calendario settimanale per gli acquisti che consenta di comprare solo il cibo necessario, senza riempire la dispensa e il frigorifero di prodotti inutili. Con un grande guadagno per il nostro portafoglio, per l’ambiente e anche per la nostra salute.

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Fonte: Report Waste Watcher International (sprecozero.it)

Fare Geo

  • Per applicare nella quotidianità le buone pratiche di lotta allo spreco alimentare, potete monitorare per un determinato periodo di tempo (una settimana, un mese) gli sprechi di cibo nella vostra famiglia, servendovi di un diario in cui annoterete gli avanzi sprecati e i progressi (o i peggioramenti) durante l’intervallo stabilito. Potete scegliere di effettuare questa attività di analisi con l’aiuto delle app indicate nell’articolo. In classe, poi, condividerete con i compagni/compagne i risultati della vostra indagine e definirete insieme le migliori strategie da adottare per risparmiare le risorse alimentari.

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