Mobilità, rete urbana e Green Deal: una lezione sulla sostenibilità dell'Europa

Mobilità, rete urbana e Green Deal: una lezione sulla sostenibilità dell'Europa

Proponiamo qui un percorso didattico per il biennio delle Secondarie di secondo grado, incentrato sulla mobilità sostenibile, a partire da un Laboratorio della nuova edizione del corso di Geografia economica “Sfide Globali“. La proposta segue le indicazioni ministeriali in merito alla didattica digitale integrata, fornendo contenuti utilizzabili anche a integrazione dell’esperienza di scuola in presenza.

1. La programmazione didattica

Prima di procedere con la lezione, vanno stabiliti gli obiettivi didattici: come supporto alla programmazione didattica, ti proponiamo una scheda che li raccoglie sinteticamente in base a Competenze, Conoscenze e Abilità.

2. La lezione: l’Europa delle città

Per iniziare la lezione si può proporre alla classe una riflessione sulla dimensione green nei contesti urbani dell’Europa. Propedeuticamente puoi affidare agli studenti la visione personale dei due video di questo paragrafo per discuterne poi insieme. In una prospettiva di didattica digitale integrata, la presentazione “Città europee e inquinamento” (che puoi scaricare più sotto) si presta bene per introdurre il tema della mobilità sostenibile, oggetto del Laboratorio successivo.

L’Europa (con l’eccezione delle estreme regioni settentrionali) si configura come un territorio fortemente urbanizzato, in cui i centri abitati si succedono senza interruzione: questa vicinanza distingue l’Europa da tutti gi altri continenti. In questa fitta rete urbana, collegata da una ragnatela di vie di comunicazione, le città europee si sono sviluppate come grandi organismi polifunzionali che, per poter vivere, devono produrre ed erogare servizi in continuazione. Soprattutto nei grandi agglomerati talvolta ciò comporta alcune conseguenze negative: consumo indiscriminato del territorio e delle risorse energetiche, deturpamento dell’ambiente, esclusione ed emarginazione sociale delle fasce più deboli della popolazione.

Una sfida per la sostenibilità

Oggi le preoccupanti condizioni ambientali del Pianeta e una crescente sensibilità nei cittadini e nei loro governanti hanno creato le condizioni per la nascita di “politiche verdi”: il contesto urbano si è così aperto a soluzioni sostenibili. Un importante passo avanti è il cosiddetto Green Deal Europeo, l’impegno dell’Unione Europea per diventare il primo continente a impatto zero sul clima: l’ambizioso obiettivo, entro il 2050, è quello di azzerare le emissioni nette di gas serra.

Nel caso della mobilità urbana, tema assai delicato in fatto di salvaguardia dell’ambiente cittadino, è necessario potenziare il trasporto pubblico, promuovere l’uso di mezzi di trasporto “lenti e puliti”, come la bicicletta e i veicoli elettrici, e diffondere l’utilizzo di veicoli in condivisione.

In una prospettiva di educazione alla cittadinanza globale, è possibile anche fare riferimento all’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 relativo a “Creare città e comunità sostenibili”: ogni centro urbano deve offrire un dignitoso livello di qualità della vita ai suoi abitanti e, allo stesso tempo, ridurre al minimo il suo impatto sul territorio circostante, anche attraverso progetti sostenibili.

La presentazione “Città europee e inquinamento” introduce al tema della mobilità sostenibile (oggetto dell’attività operativa), offrendo agli studenti un quadro sintetico del contesto europeo con alcuni significativi esempi.

3. L’attività operativa: laboratorio sulla mobilità sostenibile

Puoi affidare alla lettura e alla consutazione individuale degli studenti questo paragrafo, chiedendo di svolgere l’attività laboratoriale secondo una delle due proposte presentate nel paragrafo “Fare Geo”.

A seguito della diffusione della pandemia provocata dal Covid-19, in molti Paesi del mondo la popolazione è stata obbligata a rimanere in casa, con poche eccezioni. Si può rilevare almeno una conseguenza positiva di questa emergenza: la drastica riduzione del traffico ha fatto diminuire anche l’inquinamento atmosferico, per esempio nella Pianura Padana. La contaminazione di aria, acqua e suolo costituisce una minaccia molto seria per la salute: secondo alcune stime, la sua riduzione in queste settimane potrebbe addirittura finire per salvare un numero di vite superiore a quello delle vittime della pandemia.

La diminuzione delle concentrazioni nell’atmosfera di biossido di azoto, un pericoloso inquinante, nel periodo dell’emergenza sanitaria è evidente in questa animazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Ma come è possibile ridurre in modo duraturo l’inquinamento provocato dal traffico nelle città, anche quando sarà ristabilita la libertà di circolazione?  

Benché stiano diventando sempre meno inquinanti, le automobili sono le principali responsabili dell’inquinamento provocato dai mezzi di trasporto nei centri urbani. Per promuovere una mobilità alternativa non basta imporre divieti o costi aggiuntivi agli automobilisti: l’esperienza mostra che è cruciale potenziare i trasporti pubblici ed estendere gli spazi per i ciclisti e i pedoni.

Spazio a pedoni e biciclette

La rete stradale e i servizi per le automobili (come i parcheggi o i distributori) arrivano a occupare più di metà dello spazio pubblico disponibile nelle città. Ridimensionarli permetterebbe di mettere a disposizione di pedoni e ciclisti spazi più vivibili e sicuri, incentivando queste forme di mobilità per i percorsi più brevi. Si può inoltre rendere più facile noleggiare mezzi poco inquinanti, per esempio con la diffusione di app che permettono di prendere in prestito biciclette o monopattini. Nelle città europee dove questi processi sono iniziati da più tempo ormai circa metà delle famiglie non possiede più un veicolo (per esempio, il centro storico di Parigi).

Uno dei casi più ambiziosi è quello di Barcellona, dove l’amministrazione sta portando avanti un ripensamento radicale della mobilità all’interno della città, pedonalizzando moltissime aree. Il modello a cui si ispira ruota attorno ai cosiddetti “superblocks,” o “macro-isolati”: la maggior parte delle strade tra un isolato e l’altro saranno riservate ai soli residenti, che potranno transitarvi al massimo a 30km/h, e prevederanno ampi spazi per ciclisti e pedoni. Il resto dei veicoli transiterà solo sulle strade principali, dove il minore numero di incroci renderà il traffico più fluido, riducendo i tempi di attesa e i gas di scarico.

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Il modello di mobilità sostenibile dei “superblocks” a Barcellona (Fonte Ajuntament de Barcelona)

È possibile ritrovare lo spirito che anima questa trasformazione di Barcellona in altre città europee. Per esempio a Parigi l’amministrazione ha proposto la “Ville du quart d’heure” (Città dei 15 minuti), un progetto che intende eliminare i veicoli e ridurre le emissioni inquinanti creando quartieri autosufficienti: gli abitanti potranno accedere ai servizi fondamentali (sanitari, commerciali, burocratici, amministrativi ecc.) in pochi minuti, entro il raggio di una passeggiata o pedalata. Come contropartita vengono resi più efficienti i sistemi pubblici di trasporto e i sistemi di car o bike sharing.

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La “Città dei 15 minuti”: il progetto dell’amministrazione parigina per favorire la mobilità “leggera” e ridurre le emissioni inquinanti (Fonte: annehidalgo2020.com)

Trasporti pubblici più efficienti

Autobus, metropolitane e treni suburbani dovrebbero permettere alla maggior parte dei residenti di una città di spostarsi senza dover utilizzare un’automobile. Tuttavia, la qualità della rete dei trasporti pubblici varia molto da luogo a luogo: soprattutto nelle periferie, alcune aree rimangono lontane dalle linee dei mezzi pubblici, mentre anche dove le linee ci sono le corse possono essere insufficienti e il servizio può rivelarsi lento e inaffidabile.

Il sito TravelTime platform permette di confrontare l’efficacia di diverse modalità di trasporto all’interno di una stessa città. Dopo avere selezionato una località o una specifica via, l’app mostra tutte le aree dei dintorni che è possibile raggiungere nel giro di mezz’ora camminando, pedalando, guidando o utilizzando i mezzi pubblici (si può anche scegliere un intervallo di tempo diverso). Si tratta di stime, sono più precise per le grandi città occidentali che per i piccoli centri.

Fare Geo

Utilizzando il sito TravelTime, puoi proporre alcune semplici attività didattiche agli studenti:

  • Seleziona una città italiana e osserva l’area raggiungibile in automobile nel giro di mezz’ora. L’area ha una forma regolare, oppure è allungata o frammentata in alcune parti? Che cosa potrebbe determinare queste variazioni?
  • Seleziona un diverso tipo di trasporto per la stessa città. Confronta le due aree risultanti: ci sono differenze significative? Quale dei due mezzi di trasporto permette di spostarsi più rapidamente? Assicurati di confrontare tra loro l’automobile e il trasporto pubblico, e l’automobile e la bicicletta.

Inoltre puoi chiedere agli studenti di riflettere su alcuni aspetti specifici della mobilità sostenibile:

  • L’Italia è il Paese europeo con la più alta densità di automobili (per esempio, il numero di auto pro capite a Torino è il doppio di quello di Parigi o Berlino). Basandoti sugli argomenti trattati in questa lezione e sulla tua esperienza, prepara una relazione rispondendo alle seguenti domande: Qual è la fonte principale di inquinamento nel tuo territorio? Quali sono i mezzi di trasporto più utilizzati nel posto in cui vivi? Nella tua città esistono isole pedonali, piste ciclabili, forme di noleggio o condivisione dei mezzi di trasporto?
  • Immagina di essere l’amministratore di una città: quali provvedimenti prenderesti per ridurre le emissioni di anidride carbonica e incentivare l’uso di mezzi pubblici e forme di spostamento “pulite”?
  • La tecnologia può venire in aiuto alla salvaguardia dell’ambiente urbano: conosci qualche app che consente la condivisione dei mezzi di trasporto fra i cittadini? Sai come funziona? Che vantaggi comporta? Che cosa proporresti per integrarla e migliorarla?

4. Gli strumenti per la valutazione

  • Per la valutazione dei tuoi alunni, ti proponiamo due schede: la prima è riferita al caso di una lezione svolta nell’aula digitale, in collegamento diretto con gli studenti (quindi con una partecipazione dei partecipanti alla diretta); la seconda è riferita al caso in cui l’attività venga assegnata per essere svolta in autonomia.
  • Al termine della lezione puoi distribuire agli studenti una scheda di autovalutazione sui diversi aspetti coinvolti nel momento didattico.
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