Sono due gli incontri ravvicinati con le comete previsti tra ottobre e novembre: Rosetta, la sonda lanciata dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha ormai raggiunto la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e si prepara a far scendere un modulo esplorativo sulla sua superficie (ESA), mentre le sonde della NASA attualmente in missione attorno a Marte attraverseranno, insieme al pianeta, la coda della cometa C/2013 A1 Siding Spring (Focus).
Primo incontro: 19 ottobre
Orami la data è vicina: domenica 19 ottobre la C/2013 A1Siding Spring sfiorerà Marte (NASA). Il rischio di un possibile impatto sul suolo marziano è ormai escluso: la cometa passerà a una distanza di 132.000 km viaggiando a 200mila km/h, ma la chioma, sebbene estremamente tenue, avvolgerà completamente il pianeta rosso e potrebbe dar luogo a un vistoso sciame meteorico.
Attualmente in orbita attorno a Marte vi sono le sonde della NASA Mars Recognition Orbiter e Mars Odissey e la sonda dell’ESA Mars Express, mentre sono in arrivo la sonda americana MAVEN il 21 settembre e la sonda indiana MOM (Mars Orbiter Mission) il 24 settembre.
Per evitare il rischio di danni, le sonde sono state spostate in una zona di sicurezza. Infatti anche l’impatto di piccolissime particelle può bloccarne il corretto funzionamento. Gli strumenti, anche quelli dei due rover Opportunity e Curiosity situati sulla superficie marziana, saranno però puntati sul corpo in arrivo per studiarne nucleo, chioma e coda.
Questa cometa, scoperta il 3 gennaio del 2013 da un astronomo dilettante, è partita dalla nube di Oort, ai confini del Sistema Solare, ed ha impiegato milioni di anni per arrivare in prossimità del Sole. Ma non si avvicinerà più di così: dopo aver superato Marte il 19 ottobre, il 25 raggiungerà il perielio a 1,399 UA (cioè a circa 208 milioni di km dal Sole) per poi dirigersi nuovamente nello spazio più profondo senza far più ritorno. Infatti, come è indicato dalla sigla “C/” nel suo nome, è una cometa “non periodica”: ha eccentricità maggiore di uno e la sua orbita è iperbolica. Inoltre la sua traiettoria non si trova nel piano del Sistema Solare, dove giacciono le orbite planetarie, ma è quasi perpendicolare.
L’immagine qui a lato, ottenuta sovrapponendo quattro scatti effettuati a luglio, permette di osservare il suo spostamento nel cielo rispetto alle stelle di sfondo.
Siding Spring è più piccola di quanto si riteneva al momento della scoperta, circa 700 m di diametro, e, nel momento in cui sarà più luminosa, raggiungerà magnitudine 8. Sarà visibile soltanto dall’emisfero meridionale, ma si dovrà utilizzare un piccolo telescopio o un binocolo per osservarla.
Secondo incontro:
la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko
La missione Rosetta (post 20-01-2014 e 21-01-2014), sta ormai per concludersi: la sonda si è avvicinata piano piano alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko fino a diventare un suo satellite (su Focus l’animazione della traiettoria finale che ha portato Rosetta in orbita attorno alla cometa). Nell’immagine a lato si vedono in primo piano i pannelli solari della sonda e sullo sfondo, ormai poco distante, la cometa.
67P/Churyumov-Gerasimenko è stata mappata accuratamente: ha una forma strana, sembra un anatroccolo con corpo tondeggiante collegato alla testa da un piccolo collo. Ruota attorno al Sole in 6,45 anni arrivando a una distanza di 1,242 UA al perielio e di 5,684 UA all’afelio. Le dimensioni variano da 3,5 a 4 km, ha una massa di 10 miliardi di tonnellate e colore nero. Infatti, sebbene a noi le comete appaiano luminose, in realtà sono nere, perché ricoperte di materiali che riflettono soltanto il 2-6% della luce solare. Il ghiaccio che, avvicinandosi al Sole evapora formando la coda, si trova mescolato a polveri e detriti rocciosi scuri. Portate sulla Terra avrebbero l’aspetto di blocchi di carbone (Focus).
Le osservazioni hanno permesso di cercare il posto più adatto per l’atterraggio che avverrà a novembre del lander Philae, il primo “morbido” su una cometa, destinato a studiarne il nucleo per ottenere informazioni utili a capire come è nato il Sistema Solare.
Proprio in questi giorni i ricercatori hanno dato la notizia della scelta definitiva: tra i cinque selezionati in precedenza, hanno scelto il sito “J” (Esa). Molte le caratteristiche che hanno dovuto tenere in considerazione: facilità di perforazione per raggiungere l’interno, buona esposizione al Sole per disporre di energia, facilità di atterraggio, mancanza di grandi asperità, facilità di comunicazioni tra sonda e lander…
Ma le incognite che rimangono sono tante e la possibilità di successo è stimata al 70-75%.
Fare Geo
• Spiega che cosa significano i termini “perielio” ed “afelio”. Sai quale unità di misura è indicata con la sigla “UA”?
• Segui sui media gli incontri. A ottobre annota le notizie che riguardano il passaggio della cometa Siding Spring vicino a Marte. A novembre segui la missione di Rosetta con l’atterraggio del lander Philae sulla superficie cometaria.