Non c'è cibo per tutti

Non c'è cibo per tutti

di Giordano Golinelli, ACRA-CCS 

«Non c’è dunque nulla che si possa fare?».
«Non pensarlo mai, Karim. Nessuna vittima della fame
è una vittima “inevitabile”»
(J. Ziegler, La fame nel mondo spiegata a mio figlio)

Difficile spiegare che cos’è la fame nel mondo. Sopratutto a un bambino. Difficile perché non si può immaginare cosa significhi soffrire di fame – cosa ben diversa dall’avere fame come lo intendiamo noi – e non si può nemmeno spiegare in poche parole dov’è, cos’è e perché esiste la fame nel mondo.
Jean Ziegler ci ha provato ambientando in America un dialogo tra padre e figlio sul perché e il percome della fame. Ziegler – professore di sociologia presso l’università di Ginevra e alla Sorbona di Parigi – porta chiare risposte alle semplici e “banali” osservazioni del figlio, le stesse che tutti abbiamo sentito mille volte sull’argomento.

Parlare di fame significa innanzitutto superare i tanti luoghi comuni che ruotano intorno al tema. La fame è sempre esistita e non si può eliminare. Gli affamati del mondo vivono in Africa. La fame deriva dalla crescita della popolazione. Non c’è cibo per tutti. La fame si risolve aumentando la produzione di alimenti. L’aumento della produzione si ottiene solo industrializzando l’agricoltura. Grazie agli OGM possiamo sconfiggere la fame nel mondo. E infine, io non ci posso fare nulla.

foto di Chris John Beckett

foto di Chris John Beckett

A molte di queste affermazioni si può dare una risposta. E la risposta spesso mette in luce che di come viene prodotto e consumato il cibo nel mondo ne sappiamo ben poco. E nonostante tante volte abbiamo visto e sentito parlare di affamati del mondo, quasi sempre africani, sappiamo poco o nulla di chi sono, dove sono e cosa fanno di lavoro le persone affamate. E abbiamo anche qualche difficoltà a dire cosa significhi precisamente il termine stesso… fame.
Una delle scoperte che si può fare è che chi soffre di fame nel mondo di lavoro probabilmente fa il contadino, cioè produce cibo. Solo che non produce il cibo che mangerà, oppure produce alimenti che non si possono mangiare (provate a vivere di caffè) o ancora non produce abbastanza per sfamare se stesso e la propria famiglia. Lo dice chiaramente la FAO, lo dicono i dati e le statistiche che annualmente vengono pubblicati sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo, conosciuto dagli addetti ai lavori come SOFI (State of Food Insecurity in the World).
L’ultima pubblicazione SOFI, relativa al 2014, dice che la lotta alla fame nel mondo sta segnando vittorie innegabili. Probabilmente non verrà raggiunto il primo Obiettivo del Millennio ma i progressi nel mondo sono tanti. Purtroppo però il rapporto della FAO dice per l’ennesima volta che la fame si può sconfiggere, del tutto. Abbiamo tutte le informazioni e le conoscenze necessarie a farlo. E che di conseguenza è uno scandalo che ancora oltre 800 milioni di persone nel mondo ne soffrano. Della fame gli esperti sanno ormai tutto e per ogni sua forma esistono le risposte adeguate. Risposte che riguardano tutti, anche il singolo consumatore, che con semplici gesti quotidiani può dare il suo contributo.

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