Paesaggi italiani: Langhe, un incanto tra vigneti, castelli e antichi borghi

Paesaggi italiani: Langhe, un incanto tra vigneti, castelli e antichi borghi

Situate tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria, le Langhe sono costituite da un esteso sistema collinare attraversato dai corsi del Tanaro e del Bormida. Tra i paesaggi italiani, questo è particolarmente pieno di fascino e di storia, e nelle sue diverse manifestazioni esprime un armonioso equilibrio tra le bellezze naturalistiche e i segni del lavoro dell’uomo.

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Langhe

  • Regione: Piemonte
  • Provincia: Cuneo, Asti, Alessandria
  • Aree geografiche: Basso Piemonte

Il nome ha un’etimologia incerta: dal ligure lanca (castello) oppure da una base non indoeuropea riferibile al significato di “conca, avvallamento”.

Un territorio, tante Langhe

Le Langhe presentano delle peculiarità paesaggistiche che ne rappresentano l’identità e l’unicità. Nonostante questa omogeneità di fondo, il loro territorio si può suddividere in alcune aree ben definite:

  • le Basse Langhe, con quote inferiori ai 600 metri, rinomate per i vini vigneti che si distendono tra borghi e paesini e per il tartufo;
  • le Alte Langhe, con quote fino agli 896 metri di Mombarcaro, dove si trovano più rocce e montagne, con abbondante flora e fauna selvatica e dominano i boschi e la coltivazione della varietà di nocciole “tonda gentile delle Langhe”;
  • le Langhe Astigiane e Alessandrine.

Un paesaggio patrimonio dell’umanità

Il paesaggio delle Langhe ha una sua particolare specificità per l’aspetto ricco e variegato del panorama, tra vigneti in pianura, filari in collina, antichi borghi risalenti al Medioevo, castelli arroccati su aspri speroni e vecchie pievi campestri.

Nel 2014 le Langhe sono state incluse dal Comitato UNESCO nella Lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità, in quanto si tratta di un paesaggio di elevato valore estetico nella cui formazione l’elemento umano è stato spesso prevalente, ma nel rispetto della vocazione naturale dei terreni, come se ci fosse “un accordo tra bosco che si ritrae e parte coltivata dall’uomo: un’agricoltura di qualità, che si è accostata ai beni artistici e culturali della zona valorizzandone gli elementi di identità e di equilibrio più tipici e costituendo un paesaggio turistico integrato.

Un paesaggio in cui il sapiente e minuzioso lavoro secolare di generazioni di contadini ha plasmato le colline creando non solo le basi di una fiorente economia vitivinicola, ma un insieme di armonia e arte che ha pochi riscontri nel mondo.

La mutevolezza del paesaggio delle Langhe

Il paesaggio è spesso considerato immobile, mentre è la “mutevolezza” la sua categoria specifica. Ne è un esempio il paesaggio delle Langhe, che emoziona in tutte le sue sfumature in ogni stagione dell’anno mettendo in risalto l’aspetto temporale, la memoria del passato, il ciclo delle stagioni e il fatto che “le colture agrarie fanno paesaggio”.

I vigneti, con la suddivisione dei campi e le diverse tecniche di coltura, raccontano la storia dei luoghi, la successione delle proprietà, la stratificazione di storia, di costumi, di abilità agrarie, di tradizioni, tanto da costituire un “libro aperto”.

È soprattutto in autunno che il foliage dà una veste magica ai paesaggi delle Langhe: ogni collina e ogni declivio ha un suo colore, e un occhio esperto è in grado di riconoscere il tipo di vino che viene prodotto, distinguendo le foglie gialle del Nebbiolo (che poi diventerà Barolo e Barbaresco) dalle foglie di un colore rosso acceso del Dolcetto e da quelle violacee e quasi marroni del Barbera.

Lungo la Strada romantica

La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è un percorso in undici tappe che si snoda per oltre 100 chilometri consentendo di immergersi completamente nell’atmosfera dei paesaggi che s’incontrano. Ha inizio a Vezza d’Alba e termina a Camerana.

Il percorso è stato realizzato allo scopo di descrivere il territorio in tutte le sue sfumature, non solo dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, ma anche umano e culturale, raccontando il rapporto dell’uomo con la terra dall’antichità fino a oggi. È ricco di pannelli informativi che offrono indicazioni sulle attrattive turistiche e approfondiscono la conoscenza del territorio in modo originale con storie e racconti.

Percorrendo la Strada Romantica, si può assaporare la varietà di questi luoghi nella loro totalità. Di tappa in tappa, circondati da panorami tra i più affascinanti al mondo, si entra a contatto con i gioielli di questa terra: la sua rigogliosa produzione vinicola, il tartufo e le nocciole, ma anche le sue secolari tradizioni, le piccole gemme dell’architettura rurale che ornano borghi e declivi, le testimonianze dell’epoca feudale fatte di castelli e torri, le fastose residenze che occhieggiano dalle vette più suggestive.

Di castello in castello

Tutti i centri urbani, anche quelli di minore rilevanza, sono caratterizzati dalla presenza dominante di un grande castello, simbolo della fioritura edilizia del periodo medievale e uno degli elementi peculiari del paesaggio.

Le antiche roccaforti sono state edificate in posizione dominante sulle colline dalle casate feudali per vigilare su un territorio di frontiera e per questo motivo coinvolto in guerre continue.

I castelli sono numerosissimi. Il circuito dei Castelli Doc ne comprende 8: Grinzane Cavour, Barolo, Serralunga d’Alba, Govone, Magliano Alfieri, Roddi d’Alba, Mango e Benevello.

Serralunga d’Alba

Questo castello domina il panorama del piccolo paese di Serralunga d’Alba in provincia di Cuneo, il cui stemma è rappresentato da un calice di vino sormontato da un grappolo d’uva. Edificato nel XIV secolo, è un dongione, cioè un “castello a torre”, una caratteristica che lo rende unico nel panorama nazionale. Eretto come fortezza militare, era dimora dei soli soldati. Lo caratterizza la sua verticalità punteggiata di bifore e merli ghibellini.

Grinzane Cavour

Tra i più famosi della zona, il castello di Grinzane Cavour un imponente edificio a pianta rettangolare legato alla memoria di Cavour, che diede una nuova impronta all’agricoltura locale adottando nuovi sistemi razionali di coltivazione. È sede ogni anno dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba; a fine 2018 è stato inaugurato il nuovo Belvedere UNESCO.

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Vista aerea del Castello di Grinzane Cavour, che domina le colline delle Langhe.

Le Langhe attraverso le pagine degli scrittori

Queste terre non sono soltanto terre di vini e di castelli, ma anche di scrittori, tra i quali spiccano Beppe Fenoglio (1922-1962) e Cesare Pavese (1908-1950), due protagonisti della letteratura italiana del Novecento.

Le Langhe sono la cornice naturale di alcuni romanzi di Fenoglio, in particolare di quelli dedicati alla lotta partigiana: al centro della narrazione c’è la condizione contadina di inizio secolo, così strettamente legata al paesaggio delle Langhe e della loro cultura agricola. Per Fenoglio le dolci colline, il vento e i fiumi non sono soltanto la cornice naturale dei suoi racconti, ma la sua stessa vita, la terra che non ha mai voluto abbandonare.

Pavese aprì nuovi orizzonti culturali nella letteratura italiana del ’900, pur mantenendo sempre un legame con il mondo autentico della Langa della sua infanzia. Mentre per Fenoglio il distacco dalle Langhe non avviene neppure quando è lontano, per Pavese le Langhe sono il luogo della memoria, della nostalgia e del ritorno all’infanzia. Nel romanzo La bella estate questo territorio diventa “un mondo fatto di luoghi successivi, chine e piane, seminati di vigne, di campi, di selve”. E costeggiando le vigne, per sentire l’odore della terra da cui nasce il vino, si scopre “ancora sempre qualcosa, un albero insolito, un giro di sentiero, un’aia, un colore mai visto”.

Le Langhe nell’arte

Per molti artisti le Langhe hanno rappresentato lo scenario ideale per dedicarsi alla pittura del paesaggio: esplorarle permette quindi di apprezzare meglio le opere ispirate da questo territorio.

Bossolasco, un piccolo paese che sorge a quasi 800 metri sul livello del mare in una zona remota dell’Alta Langa, divenne lo sfondo privilegiato degli incontri di alcuni dei protagonisti delle vicende artistiche italiane del Novecento (tra i quali il pittore metafisico Felice Casorati), che qui trovarono un centro ideale di villeggiatura ma anche uno stimolo artistico, un luogo di confronto e di scambio.

Tullio Pericoli, un artista contemporaneo famoso per la sua pittura di paesaggi, è stato invitato a dipingere le Langhe: in due anni ha realizzato 85 lavori con tecniche varie (olio, acquarello e inchiostro), nati da viaggi ed esplorazioni tra le colline delle Langhe e del Monferrato, ritraendone i paesaggi vitivinicoli al mutare delle stagioni, delle luci e dei colori.

“Le Langhe in autunno sono una tavolozza naturale: rosso e arancio del Dolcetto; il verde che è del Barolo. Ogni vino ha un colore. Anche i contadini pensano di arare, quando lavorano sui vigneti, ma in realtà è come se disegnassero”.

Tullio Pericoli

Le Langhe sanno far coesistere in un equilibrio armonico la natura e la cultura: sono naturalissime per certi aspetti, ma nello stesso tempo plasmate dall’uomo.

Un territorio “di una bellezza non solamente estetica ma anche etica: frutto di tradizioni, pratiche e costumi che, in continuo dialogo con il paesaggio, lo hanno saputo modellare e valorizzare”.

Tullio Pericoli
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Tullio Pericoli, Le colline davanti, 2017, acquaforte e acquatinta. (Per gentile concessione dell’autore)

Un vanto delle Langhe: le specialità enogastronomiche

Il territorio delle Langhe è da sempre intrecciato alla cultura e alla produzione enogastronomica. È rinomato in tutto il mondo per la produzione di vini pregiati come il Barolo, il Barbera, il Barberesco, il Dolcetto e il Nebbiolo.

Nella gastronomia, molto ricca e variata, primeggia il tartufo: Alba, il centro urbano più importante delle Langhe, è considerata la capitale dei tartufi, a cui ogni anno, d’ottobre, è dedicata un’apposita fiera.

Altre specialità gastronomiche sono il fiore all’occhiello delle Langhe e rappresentano uno dei principali fattori trainanti del turismo: i bolliti, la fonduta e la bagna cauda, oltre ai formaggi profumati dell’alpeggio e alle fragole di Roero.

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La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è una delle manifestazioni più significative delle Langhe e si presenta come una sintesi perfetta di cultura, territorio e gastronomia.
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Ad Alba, prima della tradizionale Fiera del Tartufo, va in scena la Rievocazione Storica in costume, un vero e proprio spettacolo teatrale che ripropone episodi storici e leggendari che hanno segnato la vita della città nel Medioevo.

Fare Geo

  • Crea uno slogan per promuovere la bellezza delle Langhe con l’obiettivo di attirare i turisti. Elenca cinque motivi di attrazione.
  • Cerca in rete informazioni sulla “Strada romantica delle Langhe e del Roero” e fai un confronto con la “Romantische Strasse” in Baviera.
  • Cerca in rete informazioni sul foliage (la variazione autunnale del colore delle foglie degli alberi). Descrivi poi brevemente i colori del foliage in autunno degli alberi che incontri lungo il tratto di strada che percorri la mattina quando vai a scuola oppure in un parco cittadino.
  • Cerca in rete informazioni su uno dei seguenti vini delle Langhe: Barolo, Barbera, Barbaresco, Dolcetto e, se possibile, associa il vino a una festa tradizionale rintracciando il suo significato simbolico.
  • Cerca in rete informazioni sul tartufo e sul suo utilizzo come ingrediente in gastronomia.

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