A Pantelleria energia “blu” dalle onde

A Pantelleria energia “blu” dalle onde

Ad agosto a Pantelleria è partita la sperimentazione del nuovo sistema per la produzione di energia da moto ondoso. Il progetto messo a punto in Italia segue le direttive della “Blue Growth Strategy” indicate dalla Commissione Europea.
Si tratta di una struttura ecologica di piccolo impatto ambientale (una piccola imbarcazione ormeggiata a poca distanza dalla costa), che si spera possa in breve tempo diventare una fonte di energia rinnovabile in grado di fornire all’isola energia elettrica a costi ridotti rispetto agli attuali.

giroscopiIl progetto nasce dalla collaborazione tra Piemonte e Sicilia, le regioni che lo hanno finanziato. E’ stato realizzato dal Politecnico di Torino e dallo spin off Wave for Energy.
L’apparecchio prodotto si differenzia nettamente dagli altri dispositivi in fase di sviluppo in Europa per la mancanza di strutture in movimento (turbine) che possono causare gravi danni alla fauna acquatica. Il sistema, infatti, utilizza un gruppo giroscopico situato una camera a tenuta stagna e non viene in contatto diretto con l’acqua. L’interazione tra le onde del mare, lo scafo e il sistema giroscopico interno genera l’energia elettrica.
La zattera che contiene gli strumenti ha una superficie di 120 m² (8m x 15m), un’altezza di 4,5 m (di cui 3,2 sommersi) e si trova a 800 m dalla riva, ormeggiata a 35 m di profondità.
Inizialmente il sistema non è stato unito all’isola e l’energia prodotta si disperde, ma in settembre/ottobre dovrebbe essere posato il cavo di collegamento che permetterà la connessione alla rete elettrica di Pantelleria.
L’ottimizzazione del progetto è stata volta alla riduzione dei costi di produzione e la tecnologia realizzata può costituire un valido contributo alla fornitura di energia elettrica per tutte le isole minori del Mediterraneo non collegate alla rete elettrica continentale.

CommissioneUEL’energia del mare
La Commissione Europea nel 2014 ha presentato un piano d’azione per sostenere “l’energia blu”, quella di mari e oceani che viene continuamente dispersa, mentre potrebbe essere proficuamente utilizzata per sostituire le centrali termoelettriche. Secondo le stime fatte dagli specialisti l’energia blu arriverebbe a soddisfare il 78% del consumo energetico dell’Unione Europea. Un obiettivo che non sarà però facile da raggiungere per gli attuali costi elevati delle tecnologie necessarie e le difficoltà di reperire i finanziamenti (Il Sole24Ore).
L’energia utilizzata a Pantelleria è soltanto una delle diverse forme di energia marina, le principali, partendo proprio dallo sfruttamento delle onde, sono:

UE_forme_energia_bluenergia del moto ondoso: è prodotta dall’azione del vento che trasmette la sua energia cinetica all’acqua del mare situata in superficie. Sebbene nel Mediterraneo l’energia da moto ondoso sia  inferiore a quella presente nell’oceano, è ugualmente vantaggioso utilizzarla. Nel Mediterraneo è pari a 4-11 kW/m (kW per metro di onda), mentre nell’Atlantico varia da 25 kW/m alle Canarie a 75 kW/m delle coste scozzesi e irlandesi.

energia di marea: sfrutta lo spostamento delle acque prodotto ogni 12 ore dall’alternarsi dell’alta e della bassa marea.

energia delle correnti: anche le correnti, movimenti continui delle acque marine, possono essere sfruttati per produrre energia, anche se attualmente sono ancora allo stato di studio. Tra i pericoli, l’impatto ambientale che deriverebbe dall’utilizzo di grandi turbine in mare aperto e dalla presenza di lunghi cavi per il collegamento alla terraferma che potrebbero creare campi magnetici sul fondale.

energia talassotermica: sfrutta le differenze di temperatura esistenti tra le acque superficiali e quelle dei fondali. La potenzialità di questa forma di energia è enorme, soprattutto nelle zone tropicali dove le acque superficiali sono più calde e i fondali più profondi, ma attualmente i costi sono elevati: la prima centrale di questo tipo è stata realizzata alle Hawaii nel 1996.

energia di gradiente salino: sfrutta la differenza di concentrazione salina tra l’acqua del mare e l’acqua dolce. E’ disponibile lungo le coste in cui grandi quantitativi d’acqua dolce arrivano al mare. In Europa un impianto sperimentale è stato realizzato nei Paesi Bassi, dove ogni secondo sfociano in mare oltre 3.300 m³ di acqua dolce. Si trova ad Harlingen, sulla costa del Mare di Wadden.

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• Fai una ricerca sull’isola di Pantelleria: di quale provincia siciliana fa parte? Qual è la sua superficie? Quante e quali sono le isole italiane più grandi di Pantelleria?
• Osserva sulla carta la posizione di Pantelleria e individua quanto dista dalla costa siciliana e quanto dalla costa tunisina (utilizza Maps). Che cosa rilevi? Ritieni sarebbe possibile in queste isole il collegamento con la rete elettrica siciliana?
• Indica alcune isole italiane piuttosto distanti dalla costa della regione cui appartengono.

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