Nei giorni scorsi il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco (formato da 21 membri) nella consueta riunione annuale a Doha (Qatar), ha inserito nelle lista mondiale 26 nuovi siti portando a 1007 il numero complessivo: 21 siti culturali, 4 naturali e 1 misto. Inoltre sono stati estesi quattro siti già presenti.
Parecchi sono i siti multipli inseriti quest’anno, paesaggi costituiti da più luoghi uniti da elementi storico-culturali in cui il territorio è strettamente legato alle attività umane che lo hanno modellato nel corso dei secoli.
Tra questi compare un sito italiano, “I paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato”, che fa salire a 50 il numero di quelli del nostro Paese (ANSA). Un paesaggio di colline modellate dai vigneti e punteggiate da piccoli borghi, cascinali e castelli. Sei i diversi comprensori che lo compongono, legati a particolari vitigni: la Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e Barbera, Canelli e Asti Spumante, il Monferrato. La cultura vitivinicola di queste terre risale V secolo a.C., quando questa zona era il luogo di scambi e contatti tra Etruschi e Celti, come dimostra il ritrovamento di pollini di viti di quell’epoca. E’ la prima volta che un paesaggio culturale legato produzione vinicola viene dichiarato patrimonio dell’umanità.
Poi alcune antiche “vie” che hanno contribuito allo sviluppo delle civiltà: la “Via della Seta”, con circa 5.000 km tra Chang’an/Luoyang (l’attuale Xi’an), antica capitale della Cina, e gli sbocchi occidentali in Kazakistan e Kirghizistan oltre le montagne, e il “Qhapaq Nan”, il sistema stradale andino utilizzato dagli Inca con oltre 30.000 km di strade che si inerpicano sulla cordigliera fino a 6.000 m d’altezza.
Molti i siti singoli, luoghi di grande valore artistico e culturale, come la in Francia Grotta Chauvet di Pont d’Arc”, con i disegni figurativi più antichi del mondo, risalenti a 32-34mila anni fa, o la “Cittadella di Erbil” in Iraq, una struttura collinare ovale creata dal susseguirsi continuo di insediamenti umani a partire da circa 4500 anni fa, o ancora la “Citta storica di Gedda, la Porta della Mecca”, il porto commerciale sul Mar Rosso dove approdavano anche i pellegrini diretti alla città sacra, caratterizzato da tipiche case-torri del XIX secolo.
Fare Geo
• Leggere il paesaggio: osserva l’immagine del sito italiano qui in basso e descrivi ciò che vedi.
– Come è il territorio (pianeggiante, collinare o di montagna)?
– Quale elemento paesistico è prevalente (ambiente naturale, agrario, urbano, industriale…)?
– Individui zone in cui è presente l’ambiente naturale?
– Come sono gli insediamenti umani (assenti, case sparse, borghi, paesi, città)?
– Quali colture osservi? Come sono disposte rispetto alla pendenza dei rilievi?
– In quale stagione ritieni sia stata scattata la fotografia? Perché?