I dati presentati alla convention dei geologi europei che si è tenuta ieri a Roma sono preoccupanti (ANSA, Giornale della Protezione Civile).
Domenico Calcaterra, Segretario Generale della FEG (Federazione Europea dei Geologi) ed esponente del CNG (Consiglio Nazionale dei Geologi) ha ricordato che delle 700mila frane presenti sul territorio europeo, ben 500mila sono in Italia.
Un record di cui faremmo volentieri a meno. Ma è anche colpa nostra. Nel nostro Paese la prevenzione è quasi inesistente: 5 milioni e seicentomila italiani vivono in una zona a rischio idrogeologico e le aree più in pericolo sono quelle del nel nord est (1.629.473 cittadini), seguito dal sud (1.623.947), dal nord ovest (1.276.961), dal centro (1.081.596) e dalle isole (90.794) (La Repubblica).
Il rischio sembra aumentare perché gli eventi che si verificano ogni anno sono cresciuti nell’ultimo decennio passando da circa un centinaio ai 351 del 2013 e nei primi 20 giorni di quest’anno sono già stati 110.
Grave anche il numero delle vittime, 328 negli ultimi dodici anni.
E, oltre al pericolo di frane e alluvioni, l’Italia è anche un Paese ad alto rischio sismico e vulcanico. Sono 70 anni oggi dall’ultima eruzione del Vesuvio (Il Corriere del Mezzogiorno), e oggi il Vesuvio, l’Etna e i Campi Flegrei sono tra i vulcani meglio monitorati del mondo.
Ma l’Italia è anche il Paese con più geologi, 15mila, la metà di quelli europei, e da quest’anno il Consiglio nazionale dei geologi italiani potrà rilasciare il titolo di euro-geologo che permette di lavorare in tutta Europa.
L’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) insieme a Legambiente, l’Ordine degli architetti, quello dei geologi, e i giornalisti indipendenti di Next New Media ha realizzato #dissestoitalia, un WebDoc presentato il 6 febbraio a Roma, per sensibilizzare il pubblico su questo argomento (La Stampa). Il WebDoc comprende 50 video, 150 foto e documenti di approfondimento.
Fare Geo
• Fai un’indagine: il tuo comune presenta zone a rischio idrogeologico? Se sì, prepara una breve relazione sulle aree più in pericolo e possibilmente corredala con alcune foto.
• Visualizza alcuni dati presentati nel testo con grafici a tuo piacere e commentali.