Il nucleare continua a far paura. Poco prima di mezzogiorno del 12 settembre è scoppiato un forno utilizzato per il riciclaggio di scorie a bassa radioattività nella centrale di Marcoule, nel sud della Francia (ANSA).
Un morto e quattro feriti, ma sembra non vi siano pericoli di fuga di gas radioattivi, soltanto la paura durata alcune ore in tutta Europa. E soprattutto nel nostro Paese, dato che la centrale si trova vicino ad Avignone e a 257 chilometri da Torino e 342 da Genova.
L’Authority per la sicurezza nucleare francese ha attivato una cellula di emergenza subito dopo l’incidente e ha dichiarato che “non c’è stata fuga radioattiva”. E non c’è stato neanche bisogno di alcuna misura di isolamento o di evacuazione dei lavoratori del sito.
L’esplosione, infatti, non riguardava la centrale, ma l’impianto per il trattamento del combustibile nucleare. Le tre centrali nucleari di Marcoule, infatti, sono ormai inattive dal 1984. Ma in Liguria è scattato l’allarme della Protezione Civile.
Sul sito di TGCOM è riportato il resoconto dettagliato dell’incidente e delle misure adottate dal momento dello scoppio, alle ore 13,44, fino alle ore 19, quando era ormai sicuro che non vi fossero state conseguenze.
Ma si ritorna a pensare al pericolo che corre il nostro Paese che, sebbene non abbia impianti nucleari, sarebbe ugualmente coinvolto nel caso di incidente in una delle centrali di Francia, Svizzera, Germania e Slovenia prossime al confine. In Europa sono ben 148 i reattori attivi al 2010 (ANSA), ma i governi, dopo il grave incidente di Fukushima stanno ripensando le loro politiche energetiche.
Dopo la decisione presa dalla Gemrania a fine maggio di chiudere tutte le sue centrali nucleari entro il 2022, oggi, il giorno dopo l’incidente francese, il nuovo primo ministro giapponese, Yoshihiko Noda, annuncia che il suo Paese cambia politica energetica, riducendo il più possibile il nucleare per puntare invece sulle energie rinnovabili (Il Corriere della Sera).
Fare geo
Sono una trentina i Paesi che attualmente utilizzano l’energia nucleare. Qui a lato trovate il grafico con la percentuale di energia nucleare da loro prodotta nel 2010 rispetto al totale.
Utilizzate i dati per preparare un cartogramma (planisfero) relativo alle percentuali indicate. Colorate i Paesi che utilizzano il nucleare con il seguente criterio:
● giallo chiaro –> meno del 10%
● giallo scuro –> dal 10 al 20%
● arancio –> dal 20 al 30%
● rosso –> dal 30 al 40%
● viola –> dal 40 al 50%
● blu –> dal 50 al 60%
● blu scuro –> oltre il 60%
In quale continente si trovano i Paesi con le più alte percentuali di energia nucleare? Pensate che in futuro vi sarà un maggiore o minore utilizzo dell’energia nucleare? Perché?