Zannone, la più settentrionale delle Isole Ponziane, dal 1979 fa parte del Parco Nazionale del Circeo.
E’ un ambiente incontaminato ricco di flora e fauna, con molte specie endemiche. E’ protetto da severe norme anti-bivacco, ma i turisti riescono comunque ad approdare e causare danni all’ecosistema.
Consentire l’accesso a visite guidate sotto il controllo dell’ente parco permetterebbe di trovare i mezzi per la tutela dell’isola e la conservazione del suo ambiente. Ma gli ambientalisti contestano il progetto.
Gli inviati de “Il Corriere” hanno potuto visitare Zannone insieme al presidente del parco del Circeo.
Zannone ieri e oggi
L’isola, 100 ettari (1 km²) e un’altezza massima di 194 m (monte Pellegrino), si trova a nord-est di Ponza ed è disabitata. La difficoltà di attracco delle barche, possibile soltanto con il mare completamente piatto, ne ha salvato la natura incontaminata.
Le sue rocce superificali sono geologicamente molto antiche, le più
vecchie d’Italia, e la vegetazione è rigogliosa, con un bosco di lecci sul versante nord del monte e a sud la macchia mediterranea. Si incontrano cobezzoli, ginestre, eriche, lentischi, fuscia, mirto, lavanda, fichi d’india e agavi.
E molti gli animali. Oltre a rettili, insetti e ragni, comuni anche nelle altre isole dell’arcipelago, qui si trova un gruppo di mufloni, introdotti negli anni venti del secolo scorso e oggi protetti.
E poi gli uccelli: l’isola è luogo di passaggio degli uccelli migratori. Oltre duecento le specie che in primavera e in autunno la sorvolano: gru, cicogne, cormorani, ibis, aquile di mare, falchi di palude, falchi pellegrini…
Inoltre nelle sue acque si trova una prateria di posidonia, vera rarità ormai nel Mediterraneo, che da rifugio a molti animali marini.
Possiamo visitare virtualmente l’isola con il filmato del Corriere.
L’isola è stata abitata fin dalla preistoria. Si trovava infatti sulla “via dell’ossidiana” che collegava via mare la costa laziale a Palmarola, la piccola isola delle Ponziane ricca di ossidiana, minerale utilizzato nell’età della pietra per fabbricare strumenti. Più tardi l’isola venne occupata dai Fenici e dai Romani. Poi vi si stabilirono i benedettini che le diedero il nome di un santo martire. Ma le incursioni dei pirati saraceni li costrinsero a fuggire.
In seguito sopra l’abbazia venne costruita la Villa Casati Stampa e negli anni Venti l’isola venne data in concessione alla famiglia Casati come riserva di caccia.
Solo nel 1979, quando venne riconosciuta l’importanza del suo patrimonio ambientale, Zannone venne protetta e inserita nel parco del Circeo.
Il futuro di Zannone
Il progetto del presidente del parco del Circeo di creare un pontile mobile galleggiante per aprire al pubblico l’isola potrebbe permettere di salvaguardare il prato di posidonia e di restaurare la Villa Casati Stampa. Non si aumenterà il cemento: i turisti saranno ospitati nella villa già esistente, e saranno privilegiato il turismo scientifico: si ipotizza un osservatorio internazionale dell’avifauna da aprire in primavera e autunno.
Ma gli ambientalisti ritengono che il progetto sia un “cavallo di Troia” con cui introdursi nell’ambiente protetto.
Per fare geo
● Cercate su Maps le Isole Ponziane. Di quale regione e di quale provincia fanno parte?
● Individuate il nome delle quattro isole che compongono il gruppo settentrionale e delle due del gruppo meridionale.
● Come si chiama l’isola più piccola?
● Le isole del gruppo settentrionale hanno una superficie, dalla più grande alla più piccola, di:
7,5 km²; 1,36 km²; 1 km²; 0,14 km²
Sapreste collegare ogni isola alla sua superficie?
● Visualizzate in dati della superficie con un istogramma o un areogramma.