Spesso ci appare slegata dalla quotidianità e incomprensibile nei suoi meccanismi, ma è un dato di fatto che la finanza – oggi più che mai – determina direttamente o indirettamente la vita degli Stati e delle persone di tutto il mondo. Conta poco se l’argomento ci appassiona o meno, conoscerla è diventato indispensabile per decifrare la realtà, anche quella geografica. Per vederci più chiaro, Deascuola propone un podcast di Educazione finanziaria a cura di Valori.it.
L’ago della bilancia
L’enorme valore degli scambi finanziari e la loro connessione con gli interessi politici sono in grado di influenzare e determinare le scelte strategiche di governi e istituzioni. Per questo oggi non ha senso parlare della situazione globale senza prendere in considerazione il mondo della finanza.
Questa veste di demiurgo contemporaneo ha di fatto allontanato la finanza dalle questioni spicce che riguardano la nostra quotidianità, collocandola in un empireo irraggiungibile e intangibile. Ne sentiamo parlare quotidianamente, ma nel nostro immaginario investimenti, azioni, capitali restano confinati in un mondo a cui non ci è dato di accedere, fatto di formule e parole incomprensibili.
Cittadini o consumatori?
D’altra parte, le stesse istituzioni finanziarie non fanno nessuno sforzo per comunicare in modo trasparente e comprensibile le proprie scelte e le proprie azioni. Il marketing finanziario considera clienti e risparmiatori più come consumatori da convincere che come cittadini da sostenere nella costruzione di una comunità giusta.
Eppure i soldi che i cittadini affidano agli istituti finanziari non sono pochi. In Italia, il risparmio medio individuale ammonta a oltre 70.000 euro: una cifra che mette in chiaro non solo la dimensione dei capitali disponibili per gli investimenti, ma anche il potere che come cittadini potremmo esercitare sulle scelte finanziarie.
Si tratta di rimettere al centro la funzione sociale della finanza, ovvero attribuirle il ruolo di motore dello sviluppo delle attività produttive orientate al benessere collettivo. In altre parole, è necessario riagganciare la finanza con l’economia reale, mettendo a disposizione i capitali del risparmio per chi ne ha bisogno, per esempio per avviare un’impresa o acquistare una casa.
Una finanza etica
Per valutare l’eticità di un comportamento finanziario, dobbiamo verificare se l’istituto a cui ci rivolgiamo opera a fini speculativi, con il solo scopo di ottenere il massimo profitto senza preoccuparsi delle ricadute degli investimenti sull’ambiente e sulla società. Dobbiamo insomma considerare le conseguenze non economiche di un’attività economica.
La vera finanza etica esclude dalla linea dei finanziamenti i soggetti coinvolti nella produzione e nel commercio di armi e di tabacco, nel gioco d’azzardo, nel settore petrolifero. Finanzia invece progetti per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, la cooperazione sociale, la solidarietà internazionale, l’agricoltura biologica.
Consapevolezza e scuola di finanza
Alla luce di questi ragionamenti e del fatto che in ogni caso con i soldi si ha sempre a che fare, è opportuno rendersi conto di come funziona veramente la finanza e di come vengono gestite le nostre risorse economiche.
Qui entra in gioco l’esigenza di informarsi e imparare: c’è bisogno di una alfabetizzazione finanziaria, che renda il cittadino capace di muoversi nel mondo della finanza e nella comprensione del suo vocabolario.
Non c’è nessun concetto o termine che non possa essere spiegato in modo comprensibile: rischio, rendimento, commissioni, impatto dell’investimento, capitale sociale, margini, derivati, debito pubblico… tutto è comunicabile in modo scientifico e divulgativo.
E la Geografia?
La finanza ha anche una chiave di lettura geografica. Basta pensare alla dislocazione nel mondo dei principali centri finanziari internazionali e delle direzioni che i capitali prendono a livello mondiale: un planisfero alternativo a quello reale che condiziona scelte e azioni a livello globale.
Anche i cambiamenti climatici, che determinano l’evoluzione dei paesaggi naturali e umani, hanno uno stretto legame con la finanza. Essa infatti rappresenta in assoluto uno dei responsabili principali del climate change attraverso i finanziamenti a settori che contribuiscono in larga parte alle emissioni di gas a effetto serra disperse nell’atmosfera terrestre.
Ogni investimento finanziario, poi, ha anche una dimensione geografica perché influisce su un certo territorio e determina l’uso delle sue risorse, il lavoro e il regime di vita dei suoi abitanti.
Oggi, dunque, conoscere le parole e i meccanismi della finanza, oltre che un atto di cittadinanza attiva, è uno strumento didattico che i docenti di Geografia possono utilizzare nello studio dei fenomeni contemporanei e delle loro conseguenze.
Il podcast di Educazione finanziaria
Deascuola ha stretto una collaborazione con Valori.it – la testata giornalistica di proprietà di Fondazione Finanza Etica, promossa da Banca Etica ed Etica Sgr – per realizzare una serie di podcast sui termini della finanza.
Ascolta il podcast di Educazione finanziaria di Valori.it
What the Finance?!?
Trovi il racconto della finanza attraverso la spiegazione delle parole che in questi anni sono diventate di uso comune: spread, derivati, bailout, quantitative easing, leva finanziaria, new deal…. Esperti e specialisti spiegano con parole semplici ed esempi concreti i meccanismi della finanza.
Questi podcast formano un percorso di Educazione finanziaria per iniziare a comprendere il sistema economico e gli effetti delle nostre scelte quotidiane di consumo.