La geografia delle bandiere #3 Che significato hanno disegni e simboli?

La geografia delle bandiere #3 Che significato hanno disegni e simboli?

Con questo contributo proseguiamo la serie di articoli sulle bandiere del mondo, sui loro significati e le storie che nascondono. La bandiera non è solo un semplice simbolo geografico, ma soprattutto un elemento culturale, portatore di valori storici e collettivi. E di qualche curiosità.

Le bandiere degli Stati del mondo non si distinguono solamente per i colori che adottano. Spesso riportano simboli particolari per dare una forma visibile all’identità della comunità di persone che rappresentano, o per rappresentare il ruolo storico e geopolitico di una nazione. Attraverso i simboli, ogni Paese comunica gli aspetti storici e culturali che lo rendono unico. Sui vessilli nazionali troviamo quindi croci, aquile, stelle e numerosi altri disegni, che vanno oltre al semplice ornamento e all’aspetto puramente estetico.

Un simbolo storico: l’aquila

Uno degli emblemi più ricorrenti è quello dell’aquila, simbolo di potenza e regalità che ha radici lontane. Era infatti impiegato sui vessilli delle legioni romane e, nel corso dei secoli, è apparso in moltissime varianti sulle bandiere di tutto il mondo.

L’Impero bizantino scelse l’aquila bicipite (a due teste) per rappresentare il potere esercitato sia sull’Oriente che sull’Occidente. Questo simbolo è rimasto nella storia e nell’immaginario di alcuni Paesi balcanici. Lo ritroviamo infatti sulle bandiere di nazioni come la Serbia, il Montenegro e l’Albania.

Nel corso della storia, l’aquila è sparita dalle bandiere di alcuni Stati, ma è stata conservata nei cosiddetti “stemmi nazionali”. Questi ultimi consistono in un simbolo araldico disegnato su uno scudo e accompagnato da complessi ornamenti. Se la bandiera assolve la funzione fondamentale di rappresentare visivamente lo Stato, lo stemma racchiude spesso una simbologia complessa che richiama i valori e la storia di una nazione e ha la funzione di un logo istituzionale.

Alcuni Stati, la cui bandiera si limita a un semplice accostamento di colori, riportano l’aquila nel loro stemma nazionale. È il caso della Russia, che utilizza l’aquila a due teste per rimarcare la sua presenza in Europa e in Asia, o della Germania e dell’Austria, per rappresentare l’eredità del Sacro Romano Impero.

In passato, l’aquila venne diffusa in tutto il mondo soprattutto grazie alla monarchia spagnola, che portò questo emblema nelle sue sterminate colonie americane. In America Latina il simbolo si è poi evoluto in modo originale in Messico, dove l’aquila è raffigurata mentre caccia un serpente, su ispirazione di una leggenda degli Aztechi, i quali decisero di fondare la loro capitale proprio nel luogo in cui videro questa scena. In una prospettiva cristiana, l’aquila rappresenta con il suo volo rapido ed elevato un collegamento tra cielo e terra: è messaggera della divinità e, dato che colpisce i serpenti simbolo del male, raffigura la vittoria del bene sulle forze infernali.

Sempre in America, l’aquila di mare testabianca è diventata nel 1782 simbolo degli Stati Uniti d’America. L’animale rappresenta in questo caso forza, libertà e indipendenza; porta in una zampa 13 frecce (le 13 colonie fondatrici che si ribellarono alla corona inglese) e nell’altra zampa un ramoscello d’ulivo, per rappresentare la determinazione nella difesa del territorio e l’aspirazione alla pace.

Un’altra aquila campeggia sulla bandiera del Kazakistan: il rapace delle steppe vola sotto un sole dorato. Qui la simbologia non ha tanto radici storiche, quanto ideali e rappresenta l’aspirazione alla libertà e la sovranità dei popoli nomadi dell’Asia centrale.

bandiera-Kazakistan
Kazakistan

Un simbolo religioso: la croce

Un altro simbolo diffusissimo è la croce. La sua presenza su tante bandiere è la conseguenza della diffusione del cristianesimo in Europa e dell’influenza delle potenze coloniali europee nel mondo.

Il modello più antico è quello della Danimarca, il cui disegno risale a circa ottocento anni fa: è una croce bianca su fondo rosso, in cui il braccio verticale è leggermente spostato verso sinistra, verso l’asta della bandiera. Questa croce scandinava ha fatto da matrice per tutti i Paesi del Nord Europa, come SveziaNorvegiaFinlandia e Islanda, creando una famiglia di bandiere molto simile e riconoscibile.

La croce può cambiare aspetto a seconda del Paese che la adotta. La Svizzera usa una croce bianca al centro di un quadrato rosso; è un caso particolare perché la sua bandiera non è rettangolare come quasi tutte le altre. La Georgia, invece, ha scelto un disegno molto ricco: sulla sua bandiera attuale ci sono ben cinque croci. Quella centrale è la più grande, dedicata a San Giorgio, ed è circondata da quattro croci più piccole. Per la Georgia, tornare a questo antico simbolo è stato un modo per riaffermare la propria identità nazionale dopo la fine dell’Unione Sovietica.

Un caso particolare è quello della Union Jack, la bandiera del Regno Unito, che è data dalla sovrapposizione geometrica delle croci dei santi patroni delle nazioni che compongono l’Unione. In questa bandiera, la “croce” non è un elemento singolo, ma un incastro di quattro simboli diversi: la Croce di San Giorgio (Inghilterra), rossa in campo bianco; la Croce di Sant’Andrea (Scozia), una X bianca su fondo blu; la Croce di San Patrizio (Irlanda), una X rossa su fondo bianco.

Un simbolo geografico: gli astri

Oltre ai simboli legati alla storia dei re o delle religioni, ce ne sono altri che parlano di geografia e dell’astronomia. In Asia e in Oceania, molte nazioni hanno scelto di rappresentare il cielo e gli astri.

Il Giappone ha una delle bandiere più riconoscibili, formata da un grande disco rosso su fondo bianco, che rappresenta il sole che sorge (nel Paese è detta Hinomaru, letteralmente “disco solare”). Per molti anni, dopo la Seconda guerra mondiale, la bandiera del Sol levante venne associata alle ambizioni di dominio del Giappone e alle violenze perpetrate dalle sue forze armate nel conflitto; ciò era una fonte di imbarazzo e di vergogna per le autorità e gli abitanti, che tuttavia non volevano separarsi da un simbolo antichissimo della nazione. Ma nel 1999 una legge riaffermò l’importanza culturale di questa bandiera, che oggi ha perso definitivamente ogni connotazione negativa.

Giappone

In altre parti del mondo, Paesi come l’Australia, la Nuova Zelanda e la Papua Nuova Guinea ospitano sulla bandiera la “Croce del Sud”. Si tratta di una costellazione visibile solo dall’emisfero australe, che in passato funzionava come una bussola naturale per i naviganti e univa popoli lontani tra loro sotto lo stesso cielo stellato.

Parlando di stelle, la bandiera della Bosnia ed Erzegovina è un caso unico, nato non da una tradizione storica secolare, ma dopo il conflitto degli anni Novanta. Le stelle presenti su questa bandiera hanno caratteristiche molto particolari, che le distinguono da quelle di qualsiasi altro Stato: le due stelle alle estremità (quella in alto a sinistra e quella in basso a destra) sono tagliate a metà. Questo non è un errore di progettazione, ma una scelta simbolica precisa e rimanda al numero infinito delle stelle, che continuano idealmente oltre i confini del drappo per rappresentare l’aspirazione a un futuro prolifico.

Infine, le stelle su sfondo blu richiamano esplicitamente la bandiera dell’Unione Europea, a rappresentare la vocazione europea del Paese e il suo desiderio di integrazione. Al termine della guerra degli anni Novanta del XX secolo, questa simbologia fu adottata anche per evitare delicati riferimenti alle singole etnie del Paese.

Bosnia ed Erzegovina

Altre stelle, altri significati

Altri paesi ineriscono le stelle nelle loro bandiere, ma con un significato diverso da quello astronomico. Le stelle degli Stati Uniti, per esempio, rappresentano i 50 Stati dell’Unione. È una simbologia che rappresenta l’uguaglianza tra i vari membri della federazione: nessuna stella è più grande o più importante delle altre.

Diverso il significato nella bandiera della Repubblica Popolare Cinese, dove le cinque stelle gialle su fondo rosso hanno un significato legato all’unità sociale e politica. La stella più grande rappresenta la guida del Partito Comunista, mentre le quattro stelle più piccole, disposte a semicerchio, simboleggiano le quattro classi sociali che compongono il popolo (operai, contadini, piccola borghesia e capitalisti patriottici). Qui le stelle non indicano un’entità geografica o astronomica, ma il ruolo dei cittadini e dello Stato nel progetto generale di nazione.


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