Le professioni del turismo #3 - Il travel designer

Le professioni del turismo #3 - Il travel designer

Proseguiamo la serie di contributi sul settore del turismo e le sue professioni, con l’obiettivo di indagarne le criticità, le opportunità e gli orizzonti nel post-pandemia. La scossa epocale data al sistema turistico obbliga le imprese a inserire in azienda nuove figure in grado di aiutarle a restare nel mercato, grazie al continuo aggiornamento delle competenze professionali. Nel dare conto delle possibilità di impiego per i giovani, presentiamo alcuni dei profili professionali emergenti nel turismo, dando indicazioni generali su come (probabilmente) sarà orientata in futuro la ricerca dei talenti nel settore e offendo possibili spunti formativi al riguardo.

In occasione della Giornata Mondiale della Terra parliamo di viaggi organizzati. L’industria turistica dei tour operator ci offre la possibilità di conoscere il mondo, ma è un settore che deve definitivamente orientarsi al rispetto dell’ambiente e alla responsabilità sociale ed economica. Una sfida che si affiancherà nel prossimo futuro a un ulteriore incremento dell’innovazione già presente, centrato su un ventaglio di competenze tecniche e soft skills indispensabili per le nuove figure professionali, orientate verso la comprensione delle esigenze e delle aspettative dei turisti per la costruzione di viaggi-esperienza su misura e sostenibili. 

La mente del viaggiatore 

Il turista, secondo alcuni studiosi, non è un viaggiatore. Come scriveva Paul Bowles nel suo romanzo Il tè nel deserto (1949): “Noi siamo forse i primi turisti che vengono qui dopo la guerra… Noi non siamo turisti, siamo viaggiatori. Il turista è uno che appena arriva pensa di tornare a casa, mentre il viaggiatore può non tornare affatto”.

Questa interpretazione del viaggiatore e del turista, e del loro modo di pensare, appare lontana dall’era contemporanea, dove il fenomeno dell’overtourism, il sovraffollamento delle destinazioni, affligge l’esperienza turistica. Oggi ogni parte del mondo sembra essere stata esplorata e molti, come lo scrittore Stephan Sanders, sostengono che non abbia più senso viaggiare: “Basta con il turismo. A cominciare dal nostro” (Il dilemma del turista).

Eppure, nella visione dell’esperienza turistica, un filo rosso di passione si snoda dalle righe lontane nel tempo di Mark Twain: “Viaggiare è fatale al pregiudizio, al bigottismo e alla ristrettezza mentale”, fino alle rime odierne del poeta e performer Gio Evan: “Viaggiate che sennò poi diventate razzisti”, motivando i giovani a lavorare nell’organizzazione dei viaggi. 

La stasi dei viaggi internazionali 

È innegabile che l’attuale situazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator in Italia sia gravosa. L’Annuario del turismo presenta circa 1000 operatori in meno rispetto al 2019 tra agenzie di viaggi dettaglianti (in tutto 5.800), operatori (685) e ricettivisti (244).

A questo indice della profonda crisi del settore si associa un altro indice, quello della rilevazione ISTAT del fatturato 2021 delle imprese dei servizi, che torna a livelli pre-Covid (+14,1%) ma non nel turismo. ASTOI Confindustria Viaggi segnala un calo medio delle prenotazioni del 95% nel 2021 e del 53% nel 2022 (in relazione ai primi trimestri 2021 e 2022 rispetto al 2019). Inoltre l’aumento del prezzi dei voli aerei (costo jet fuel almeno raddoppiato) incide negativamente su offerta e domanda.

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Il fatturato complessivo del settore servizi nel secondo trimestre 2020 ha registrato un calo del 6,2% (Fonte: ISTAT, con base 2015 = 100)

Secondo il Barometro UNWTO di gennaio 2022 la ripresa c’è, anche se sempre al di sotto dei livelli pre-pandemia: nel 2021 gli arrivi internazionali sono cresciuti del 4% arrivando a quota 415 milioni rispetto ai 400 del 2020, e mentre nel mondo si prevede il ritorno degli arrivi internazionali ai livelli pre-pandemici per il 2024, l’Europa mediterranea ha già registrato un ritorno del +54%. 

Nuove opportunità in un contesto mutevole

In questo turbinio di cambiamenti, quale ha influenzato di più il settore professionale dei viaggi organizzati? Quali le nuove figure professionali emerse?

Ci risponde Manuela Bolchini, fondatrice dei tour operator EquoTube e di Viaggi del Sogno: “La necessità di inserirsi in nuovo contesto ha costretto a una ferma riflessione sulle priorità personali e lavorative, arrivando a ristabilire le peculiarità del mondo del turismo. Un punto fondamentale sono la sostenibilità e una maggiore attenzione all’ecocompatibilità ambientale. In secondo luogo, è aumentata notevolmente la necessità dell’autenticità e del turismo esperienziale, con un focus importante sulle offerte tailor made”.

Per questa ragione, sono diventate centrali nuove figure professionali trasversali, tra cui quelle dei travel designer, degli storyteller e dei travel writer. 

Dal pacchetto all’esperienza 

Il turismo outgoing ha vissuto drastici cambiamenti ancor prima della pandemia: nel 2019 grandi e storiche compagnie come Thomas Cook sono fallite (ora di proprietà, insieme a Club Med, del gruppo cinese Fosum), abbandonate dai salvataggi governativi e sotto la minaccia competitiva di Booking, Expedia, Skyscanner e altri grandi operatori online.

Alla formula del pacchetto “all inclusive”, prodotto spersonalizzato, icona del turismo di massa, i consumatori hanno iniziato a preferire le “esperienze dinamiche” optando per creare in autonomia la propria vacanza, seguendo recensioni e consigli dei blogger online che in molti casi sono diventati dei veri e propri agenti di viaggio indipendenti.

Questi consulenti di viaggio, professionisti del “travel design” sono indicati come il futuro del turismo, nella sua forma più esperienziale e sostenibile, grazie alla creazione di una relazione conviviale e fidelizzata con le persone e a una visione “su misura” del servizio turistico.

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Il mercato globale del turismo esperienziale ha raggiunto i 254 miliardi di dollari nel 2019 sospinto in particolar modo dal segmento delle attrazioni (circa il 40% del totale), seguito dalle attività (circa il 35%) e dai tour (Fonte: Arival, 2020)

La sfida dell’innovazione

In questa prospettiva si intravede la possibilità di collaborazione tra piccole imprese, dando valore alla loro unicità e sollecitando la loro capacità di evolversi verso un possibile scenario futuro dove le agenzie di viaggio e i piccoli T.O. adottino l’innovazione a tutto campo.

Puntare sull’innovazione sarà fondamentale per recuperare i livelli del passato: l’edizione della BIT 2022, tradizionale piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta internazionali, ha scelto come significativo filo conduttore “Bringing Innovation Into Travel” in aree come “Sustainability” e “Travel Tech”, e ha dedicato un evento speciale alle soft skills necessarie per il travel design. 

Professione travel designer 

Il travel designer deve avere la capacità di creare itinerari di viaggio esperienziali ad hoc per il singolo viaggiatore o per aziende, ideando concept in grado di stimolare le scelte dei clienti.

Deve essere in grado di cogliere gli elementi più nascosti di una destinazione turistica e sintetizzarli in un itinerario ideato per il singolo viaggiatore, dando forma compiuta all’incontro tra le aspettative del turista e il “valore promesso” del territorio. Tecnicamente deve conoscere i sistemi gestionali, come Galileo, con una certificazione internazionale a seguito di un esame. 

Questo è sufficiente per essere un buon travel designer?

Lo psicologo del turismo

Andiamo più in profondità: secondo Manuela Bolchini “un travel designer, prima ancora di essere un organizzatore, è innanzitutto uno ‘psicologo del turismo‘. Empatia e alta capacità di introspezione sono, infatti, al centro di tutto il suo lavoro. Una vera e propria interpretazione dei bisogni e delle aspettative del viaggiatore, anche quelle più profonde e meno esplicite”.

Alla conoscenza della tecnica organizzativa turistica si deve affiancare quella delle destinazioni per offrire “un’esperienza significativa, completa e autentica. Infine, la creatività è l’essenza per una buona carriera in travel designing, affinché ogni richiesta sia una progettazione unica e esclusiva, ‘cucita’ appositamente per il viaggiatore, per la destinazione e per tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione”. 

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Le proposte formative 

Esistono molte proposte per “conoscere” il travel design. Bisogna considerare che le competenze che si possono acquisire devono innestarsi su una forte esperienza sul campo nelle destinazioni. A questo proposito Manuela Bolchini sostiene che il travel designing “è il punto di arrivo nella carriera di un operatore o agente di viaggio, raggiunto tramite la competenza accumulata nel corso degli anni e delle esperienze fatte”.

Va sottolineato che l’ingresso dei giovani nel settore passa in ogni caso prima attraverso l’acquisizione di queste nuove competenze che oggi ogni agente di viaggio deve possedere per la programmazione di viaggi personalizzati e in linea con il valore richiesto e le aspettative profonde delle persone. 

Turismo responsabile ed esperienziale

Segnaliamo quindi due proposte formative specifiche. La prima è focalizzata sul travel design in una prospettiva di turismo responsabile, una possibilità seria e all’insegna della sostenibilità per comprendere se è questo il lavoro che si cerca, in linea con le proprie aspettative e attitudini. Si tratta del “Laboratorio esperienziale di Travel design e Turismo responsabile”, organizzato da AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

La seconda proposta formativa, molto articolata, propone un corso di 200 ore che ha come obiettivo la formazione professionale di esperti del viaggio esperienziale con una didattica interattiva. Il corso mira al potenziamento delle abilità di consulenza dell’agente di viaggio nei confronti dei propri clienti con il fine di ottimizzare le vendite e costruire una relazione che possa durare nel tempo.

I cambiamenti registrati nella domanda turistica segnalano un deciso orientamento da parte dei clienti verso scelte di viaggio in grado di garantire specifici obiettivi di carattere emozionale-esperienziale. L’esperienza di viaggio assume quindi maggiore centralità nelle scelte dei viaggiatori rispetto ai fattori più tradizionali (destinazione, servizi, trasporti).

Tali cambiamenti obbligano l’agente di viaggio a una rivalutazione del proprio ruolo e della propria missione e lo stimolano all’aggiornamento delle competenze necessarie per la programmazione di viaggi personalizzati ed effettivamente rispondenti alle aspettative profonde dei clienti. 

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Webinar “Earth Day – Giornata Mondiale della Terra”

22 Aprile 2022
ore 11:00 – 12:30

Segui il webinar gratuito dedicato alla Giornata Mondiale della Terra, per docenti e studenti della Scuola Secondaria di I e II grado.

Introducono e moderano Serena Giacomin e Luca Perri. Relatori: Francesca Vitali, Omar Di Felice, Giovanni Chimienti, Andrea Dini.

Scopri-Italia-Europa-Mondo-DeA

Scopri l’Italia – l’Europa – il Mondo è il nuovo corso De Agostini di Geografia turistica per gli studenti degli Istituti tecnici: un nuovo modo, rigoroso e documentato, di presentare i luoghi e le dinamiche del turismo in chiave sostenibile e responsabile.

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