Leggere il paesaggio - 5. Santorini, la perla delle Cicladi

Leggere il paesaggio - 5. Santorini, la perla delle Cicladi

Un nuovo appuntamento per il ciclo di letture di alcuni paesaggi europei significativi, curate dal prof. Francesco Cassone. Questi contributi mettono in evidenza elementi ambientali e umani anche attraverso delle visualizzazioni interattive che possono essere proiettate in classe con la lavagna interattiva o sul computer. Ogni lettura è accompagnata, come sempre in questo blog, da attività operative.

Un paesaggio magico

Santorini (Thera in greco antico) è l’isola più meridionale dell’arcipelago delle Cicladi, nel Mar Egeo, con una superficie di circa 80 km2. È un’isola magica, che incanta i suoi visitatori con la singolarità del paesaggio roccioso, i suoi magnifici tramonti sul mare e le minuscole stradine pedonali.

Le caratteristiche chiese ortodosse con le cupole azzurre, i pittoreschi villaggi in bianco e blu arroccati sul ciglio del dirupo e i mulini a vento rappresentano la tradizionale architettura cicladica, un’edilizia semplice ed essenziale che utilizza materiali poveri.

Oggi Santorini è forse l’isola greca più conosciuta al mondo ed è considerata un vero paradiso dai visitatori internazionali. Una passeggiata lungo il suo crinale, dal capoluogo Fira a Oia, all’estremità settentrionale, consente di ammirare in tutta la sua magnificenza lo spettacolo naturale che l’isola è capace di offrire.

A Santorini si odono anche gli echi della Storia. Oltre a essere uno fra i molti luoghi in cui si è ipotizzata la collocazione di Atlantide – l’isola leggendaria menzionata da Platone – l’isola ha ospitato un insediamento (andato distrutto) nell’Età del Bronzo. Le testimonianze di questo passato sono raccolte a Fira nel Museo di Thera Preistorica, che espone reperti provenienti dal sito archeologico di Akrotiri, comprese pitture murali e ceramiche.

La baia di Ammoudi con il porticciolo: in alto lo scenografico villaggio di Oia con vista spettacolare sulla caldera.

Le origini da un’esplosione vulcanica

L’unicità di Santorini e il suo spettacolare paesaggio sono legati a un evento eccezionale avvenuto verso il 1620 a.C.: la cosiddetta “eruzione minoica”, una tra le eruzioni vulcaniche più disastrose della storia (è stato calcolato che nella stratosfera sarebbero stati riversati approssimativamente 100 km3 di materiali piroclastici). Questo evento devastò in parte l’isola e interessò anche le isole vicine e le coste di Creta.

L’isola in origine era di forma circolare con il cratere vulcanico al centro, come l’odierna isola di Vulcano in Italia, e con una laguna marina interna. In seguito all’esplosione della struttura vulcanica si formò una caldera, un’ampia conca di forma semicircolare. La parte emersa del bordo è costituita da un gruppo di isole, di cui Santorini, l’isola maggiore, costituisce la parte orientale della caldera.

Del piccolo arcipelago, oltre a Santorini, fanno parte Therasia, un’isola abitata che faceva parte della grande isola originaria, Palea Kameni, un’isola vulcanica che per prima si è formata nelle eruzioni successive alla grande esplosione, Nea Kameni, l’isola vulcanica più recente che possiede un vulcano ancora attivo, e Aspronisi, un grosso scoglio parte della vecchia Santorini.

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L’arcipelago con Santorini e le altre isole generate dall’antica eruzione vulcanica. (Foto NASA)

Naviga nell’immagine interattiva dell’isola di Santorini per scoprire i punti significativi del paesaggio.


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