Quando la terra si solleva

Quando la terra si solleva

Oltre 800 le scosse che dal 20 maggio hanno continuato a far tremare l’Emilia (Il Sole24Ore e Focus) tenendo la popolazione in stato di paura, sempre pronta a scappare.
Cento milioni di anni fa il Mediterraneo era un oceano. Il convergere di Africa ed Europa ha fatto sollevare il fondale marino creando la nostra penisola. Un movimento lentissimo, ma che continua ancora oggi.

La compressione accumula energia nelle rocce: quando si supera il livello di rottura, le rocce si fratturano lungo il piano di minor resistenza (faglia) e scorrono una rispetto all’altra: si scatena un terremoto.
Le faglie, evidenti per lo sfalsamento della struttura rocciosa, sono quindi le zone di minor resistenza dove è più facile che si abbiano nuovi terremoti.
La pressione tra le zolle della crosta può creare nuove fratture nel sottosuolo, cioè nuove faglie dove sarà poi più facile si verifichino altri sismi.
E’ quello che è successo nel sottosuolo della Pianura Emiliana in seguito alla spinta esercitata dalle falde appenniniche sottostanti (INGV).
Per capire meglio possiamo pensare a un mattone stretto in una morsa: il mattone si frattura e le due parti per stringersi scorrono una sull’altra (EDUSEIS).

Mappa dei sollevamenti del suolo.

E in Emilia le immagini satellitari hanno messo in evidenza il sollevamento di una vasta zona del modenese dove il suolo si è alzato di ben 15 centimetri (Il Sole24Ore).
Gli epicentri dei terremoti di questi giorni si sono progressivamente spostati verso ovest di una quarantina di km e quello che si è verificato il 29 maggio a Mirandola sembra essere stato causato

La sequenza delle scosse: in arancio le prime, in rosso quelle del 29 maggio.

dall’aprirsi di una nuova frattura (nell’immagine a lato) che si spinge sempre più a ovest, come si vede dalla mappa degli epicentri di colore diverso secondo la data (su Youtube, il video dell’INGV con la spiegazione).

Un boato che non si dimentica
Il terremoto, come qualsiasi rottura, oltre alle onde sismiche provoca anche onde sonore che nel caso di scosse di elevata magnitudine diventano un vero boato. Nel video su Youtube si può ascoltare il boato emesso dal sisma del 29 maggio che ha terrorizzato la popolazione.

La scala Richter
L’intensità di un sisma è misurata valutando l’energia rilasciata dalla scossa. Si utilizza la scala Richter in cui l’energia varia in modo esponenziale: una scossa di grado 4 emette 1 kiloton di energia (equivalente all’esplosione di 1000 kg di tritolo: la bomba che distrusse Hiroshima era di 12,5 kiloton), mentre  una scossa di grado 6 è mille volte più forte (1 megaton) e quella che ha colpito il Giappone nel 2011 (magnitudine 9) aveva un’energia di 1 miliardo di tonnellate di tritolo 1 gigaton).
In Italia le scosse hanno solo sfiorato il sesto grado: parecchie vittime e danni rilevanti perché gli edifici non erano costruiti in modo adeguato. Questo anche il motivo degli ingenti danni al patrimonio artistico con il crollo di monumenti storici che avevano superato indenni il passare dei secoli.
Il terremoto che si è verificato nel 2010 in Nuova Zelanda è ha superato il 7° grado, una cinquantina di volte più potente, ma non vi sono state vittime, solo molta paura e alcuni danni alle costruzioni.

 

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