Rigenerazione urbana ambientale: le grandi opere

Rigenerazione urbana ambientale: le grandi opere

Nell’immagine sopra: un intervento di rigenerazione urbana negli spazi pubblici del popoloso quartiere di Nørrebro a Copenaghen.
La riduzione dei parcheggi per le auto ha portato in dote agli abitanti nuove aree verdi, un parco giochi per gli amanti dello skate (Superkilen Park),
e “autostrade urbane” dedicate alla circolazione delle biciclette.

Aree dismesse e progressiva cementificazione di quelle verdi: l’urbanizzazione intensiva e incontrollata è una sconfitta per le nostre città. Una sconfitta ambientale e civile. È nelle periferie, in particolare, che si osservano fenomeni di degrado che, oltre a indebolire il senso di comunità e il benessere collettivo, portano a un forti criticità ambientali. Il verde viene danneggiato e la qualità della vita degli abitanti ne risente direttamente. È in questo contesto che la rigenerazione urbana ambientale rappresenta una risposta strategica necessaria. Con questo contributo illustriamo le grandi opere di intervento urbanistico, mirate a ridisegnare in chiave sostenibile ampie aree della superficie cittadina.

La rigenerazione urbana consiste nella trasformazione e valorizzazione di aree urbane degradate e/o abbandonate. Questo tipo di interventi è spesso attuato nelle periferie delle città, in spazi dimenticati o trascurati, con lo scopo di recuperare sicurezza, mobilità e vitalità dei quartieri.

Le grandi opere di rigenerazione

Rigenerare significa restituire alla città ciò che ha perso, che è stato danneggiato o che le è stato sempre negato. Parliamo di parchi, aree pedonali e ciclabili, alberature stradali o le cosiddette infrastrutture verdi, ovvero pareti e tetti verdi.

Il recupero delle aree dismesse

Il primo obiettivo è quello di recuperare le aree dismesse. Non si tratta, quindi, di costruire da zero ma di dare una nuova vita ad ambienti degradati. Le principali zone destinate a una riqualificazione sono le aree industriali dismesse, spesso inglobate nel tessuto cittadino dall’espansione delle periferie: la loro bonifica da possibili inquinanti dovuti alla loro passata attività consente di installare in questi spazi ciò che può contribuire alla salute della comunità: parchi urbani, orti botanici o piazze d’incontro.

Al contrario, parcheggi o grandi edificati privati non farebbero altro che aumentare le isole di calore, rendere le superfici meno permeabili alle piogge e aumentare il traffico veicolare.

Queste scelte sono fondamentali perché permettono di evitare il consumo di suolo, una risorsa preziosa e non rinnovabile che aiuta a catturare le emissioni di CO₂ e ad assorbire l’acqua piovana, contrastando i gravi effetti dei fenomeni atmosferici estremi (come le bombe d’acqua) che hanno caratterizzato questi ultimi anni.

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La cementificazione delle aree verdi è uno dei fattori di degrado ambientale urbano.

Una mobilità pubblica e sostenibile

La rigenerazione degli ambienti urbani passa anche attraverso una nuova concezione della rete della mobilità cittadina.

È fondamentale migliorare il collegamento tra le periferie e il centro urbano, affinché tutti i cittadini possano beneficiare di un accesso equo ed efficiente alla città. E in questa prospettiva le amministrazioni possono giocare un ruolo strategico, intraprendendo un’azione capillare che incentivi la rete di trasporti pubblici e di mobilità dolce.

Una diffusa e conveniente offerta di mezzi pubblici, infatti, integrata a una rete di comode piste ciclopedonali, scoraggia l’utilizzo dell’automobile e promuove una mobilità più comoda, veloce e sostenibile. Le strade si liberano dal traffico congestionato e si respira aria più pulita, la risorsa che risulta più colpita, a livello urbano, dall’inquinamento degli scarichi dei veicoli e dalle emissioni domestiche.

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Piste ciclabili e passaggi pedonali in un moderno parco urbano.

Esempi virtuosi

Presentiamo alcune esperienze di rigenerazione urbana, che hanno comportato il ripensamento di vaste aree cittadine in termini di salvaguardia ambientale e benessere sociale.

Bilbao

Un esempio emblematico di grande opera di rigenerazione urbana ambientale si può osservare nella città di Bilbao, nei Paesi Baschi in Spagna, che dagli anni ’90 ha avviato un processo di trasformazione dell’area portuale e industriale prossima alla città.

Il progetto ha incluso importanti opere di bonifica del suolo e delle acque del Nervion, il fiume che attraversa la città, con la creazione di parchi lungo le rive fluviali, di piste ciclopedonali e di nuove linee tranviarie.

Dai tempi del suo passato industriale, la città ha cambiato decisamente volto. Oggi si propone come un attrattivo polo turistico, che trova il centro della sua offerta nel Museo Guggenheim, costruito in un’area industriale dismessa e simbolo della rinascita urbana e ambientale dell’intera città.

Una riprova di questa rinnovata dimensione la si può sperimentare passeggiando per il centro della città: le poche auto in circolazione (disincentivate dai parcheggi limitati e costosi) e l’efficienza del trasporto pubblico (affidabile, accessibile ed economico) rendendo l’ambiente urbano uno spazio a misura d’uomo.

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La linea tramviaria di Bilbao lungo le rive del fiume Nervión, un’area industriale rigenerata, dotata di verde e servizi per i cittadini.

Torino

Una delle più note opere di riconversione di aree industriali in Italia è il Parco Dora di Torino. Sorge su un’ex area industriale, oggi immersa nel contesto cittadino torinese, dove la Fiat, per costruire i suoi stabilimenti, aveva “intombato” (cioè intubato con una copertura in cemento) il fiume Dora che vi scorre.

Nel progetto di rigenerazione del Parco, oltre alle dovute bonifiche dei terreni, è stata prevista la “stombatura” di ben 500 metri del fiume, restituendolo così agli occhi dei cittadini. Nella prospettiva di “recuperare”, più che di “demolire”, alcune strutture come tettoie, torri e magazzini dell’ex fabbrica sono state conservate e valorizzate per preservare la storia e l’antico carattere industriale del luogo.

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I vecchi pilastri dei capannoni industriali dell’antica acciaieria Vitali sono stati recuperati per l’arredo urbano del Parco Dora a Torino, un’area moderna e multifunzionale che ha rigenerato e reinterpretato gli edifici e le funzioni del passato.

Fare Geo

  • Divisi in gruppi, individuate nella vostra città delle grandi aree che hanno bisogno di miglioramenti (per esempio, un parco, una piazza, un quartiere, un capannone industriale abbandonato). Ogni gruppo sceglie un’area specifica ed elabora un progetto di rigenerazione, che includa nuove realizzazioni come parchi urbani, piste ciclabili, biblioteche, strutture sportive all’aperto, street art… (prendete spunto dall’articolo).

    Nell’elaborazione del progetto, ispiratevi a queste domande:
    – Quali sono le criticità ambientali di quell’area?
    – Quali interventi servirebbero per rigenerarla?
    – Rigenerazione urbana significa solo ricostruire oppure dare nuova vita e valore a uno spazio per la comunità?

    Realizzate i vostri progetti attraverso una presentazione multimediale, che includa testi, immagini, disegni… (come dei veri urbanisti). Poi presentate la vostra proposta alla classe, spiegando perché le loro idee possono rendere il quartiere più vivibile e confrontandovi con le compagne e i compagni.

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