Dalle scosse nel reggiano e nel veronese sono passati solo due giorni e la terra trema di nuovo. Alle 15,53 un sisma più forte (5,4 di magnitudine) con epicentro nella zona appenninica tra Parma, Reggio Emilia e Massa Carrara (ANSA) ha nuovamente messo paura alla popolazione che è subito scesa in strada. Scuole chiuse, edifici pubblici evacuati, ma solo qualche danno agli edifici e alcune persone con attacchi di panico.
Anche questo terremoto è stato causato dallo scorrimento della placca adriatica che a Nord spinge contro l’Europa e si incunea sotto le Alpi mentre più a Sud si piega sotto gli Appennini.
I terremoti dell’altro ieri hanno avuto origine ai limiti della pianura, in zone classificate come pericolosità sismica medio-bassa, mentre quello di oggi, verificatosi a grande profondità (60 km), ha epicentro nell’Appennino parmense, zona a rischio sismico più elevato (medio-alto).
La scossa è stata avertita distintamente dalla Pianura Padana fino all’Umbria ed è stata seguita da due terremoti più lievi sempre nella stessa zona, uno alle 16,23 e uno alle 16,34. Secondo i sismologi sono possibili ancora altre scosse.
Per qualche ora è stata interrotta la circolazione dei treni sulle linee Milano-Bologna, Modena-Verona, Lucca-Pistoia e Parma-La Spezia (Il Messaggero).
Il Centro Sismologico Euro-Mediterraneo nell’ultima giornata ha registrato ben 150 scosse sismiche nell’area mediterranea. Tra queste alcune nelle isole dell’Egeo di magnitudine simile a quella della scossa nell’Appennino (circa 5).